sabato 4 gennaio 2025

Scritti che riescono ad accendere l’eventuale immaginario assopito: "Una Piccola Follia"



Un film, uno spettacolo teatrale e, comunque, qualsiasi realizzazione artistica che comprende un contenuto visivo indirizza e condiziona l’osservatore e lo costringe a seguire percorsi predefiniti, generati dalla creatività e dall’idea di chi ne coordina e cura la regia.
Altra cosa è l’approccio che si determina con un’opera letteraria, la quale porta ogni fruitore a inventarsi da sè gli scenari e i personaggi che accompagnano le narrazioni. Inducendo a immaginare figure e luoghi che, seppur minuziosamente descritti, obbligano a far ricorso alle proprie esperienze e, in ogni caso, attingendo al bagaglio culturale personale, nel definire ogni cosa.
Pertanto chi si approccia a leggere un qualunque testo diventa ogni volta compartecipe con l’autore nella rielaborazione di qualsiasi messaggio.
Tanti lettori che si approcceranno a uno stesso romanzo produrranno, quindi, tante storie differenti e vedranno vari panorami e tante figure.
In relazione alle sensibilità e alle diverse diottrie si cattureranno così molte tonalità di colore e si coglieranno tante sfumature. La stessa cosa, per grandi linee, accade in fotografia.
Cristiano De Scisciolo si dimostra certamente un autore di talento, essendo riuscito, nella scrittura dei suoi libri, ad abbinare felicemente un ricco lessico ad una spiccata inventiva; conferendo ai suoi romanzi una fluidità narrativa in grado di coinvolgere il lettore anche per i suoi originali itinerari.
Nelle descrizioni ambientali, ricorrendo alla consolidata passione per la fotografia, con le sue parole riesce a far vedere le scene che sono collaterali ai racconti; tanto da trasformare il lettore, pur in assenza d’immagini reali (con fotografie fatte da commistioni di sole parole), in uno spettatore assorto ad assistere alla proiezione di un film che andrà a immaginare.
De Scisciolo Ha tanta voglia di raccontare e, come lui stesso afferma nelle pagine di ringraziamento del suo ultimo romanzo, non si può certo dissentire dalla convinzione che lo sorregge, ovvero che “non si può scrivere senza leggere”. Ma per la buona scrittura occorre certamente talento, e lui ne dispone.
Perseguendo impegnativi tracciati di altri nobili scrittori che sono stati e continuano ad essere oggetto delle sue letture, le opere di De Scisciolo trasudano una verve creativa che riesce a intrecciare percorsi costantemente rinnovati; capaci di mantenere attiva l’attenzione di chi lo legge, conferendo ai suoi scritti freschezza letteraria e sviluppi dai ritmi coinvolgenti.
Dopo aver ampiamente dimostrato con Magma, pubblicato nel 2014, una piena padronanza compositiva come esperto romanziere di stampo “classico”, negli ultimi libri si è incanalato verso un genere per lui nuovo; volgendo la sua attenzione verso una formula letteraria che potrebbe anche essere etichettata, e senza alcun senso riduttivo, come un “filone seriale”.
Nei suoi due recenti romanzi ha assunto a protagonista Claudio Maselli, un commissario di polizia acuto e intraprendente.
Su questo personaggio di fantasia, come hanno fatto già Camilleri, Carofiglio e tanti altri giallisti contemporanei e passati, ha incentrato le sue storie, riuscendo ad arzigogolare complicate indagini investigative; piene di sorprese, colpi di scena e con l’inserimento di personaggi mai banali e sempre intriganti.
L’ultima operazione letteraria “Una piccola Follia”, ambientata come la precedente negli Emirati Arabi, costituisce un prosieguo al romanzo intitolato “Tracce nella sabbia”.
Entrambi i due libri, oltre catturare per gli intrecci delle intricate trame poliziesche, hanno il privilegio della leggerezza, nel riuscire a far viaggiare il lettore in ambientazioni ultra moderne che stimolano ulteriormente le fantasie.
Per chiudere, pur rispettando le preferenze letterarie di ognuno, si consiglia vivamente un approccio ai suoi romanzi che coinvolgono, scorrono, catturano e consentono anche ai più refrattari di risvegliare l'eventuale immaginario assopito.

Buona luce a tutti!