Se fossi miliardario non farei come Berlusconi, che si tiene tutto per sé e non dà niente a nessuno e fa solo i filmi sporchi. Lui ai poveri non li pensa. Lui è miliardario solo per sé e per la sua famiglia, ma per gli altri non lo è. Io se fossi ricco come lui farei il bene, per andare in Paradiso. Se io fossi miliardario li darei tutti ai poveri, ai ciechi, al Terzo Mondo, ai cani randaggi. A Caivano ci sono un sacco di cani randaggi che li sperdono per le strade. Loro quando vanno in villeggiatura li sperdono, e quelli vanno sotto alle macchine. Io se fossi miliardario costruirei tutta Napoli nuova e farei i parcheggi. Ai ricchi di Napoli non darei una lira, ma ai poveri tutto, soprattutto ai terremoti. Poi farei uccidere tutta la camorra e salverei i drogati. Per me mi comprerei una Ferrari Testarossa vera, una villa e una cameriera per mamma. A papà non lo farei andare più a lavorare ma lo farei stare in penzione a riposarsi, a Nicolino gli comprerei i vestiti e una 126, a Patrizia tutti i dischi di Madonna. Poi comprerei una macchina nuova pure al mio maestro, perché la sua è tutta ammaccata, e infine vorrei andare a Venezia per vedere Venezia. Infine vorrei parlare con Maradona e invitare a casa mia Madonna, per mia sorella Patrizia. Io tutto questo lo potrò fare, se vincerò il biglietto di Agnano che ha comprato papà.
Marcello D'Orta - IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Sessanta temi di bambini napoletani
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