Ieri in moltissime città d’Italia sono cominciati i saldi. Però i negozi, al contrario delle estati scorse, sono rimasti vuoti. Solo di fronte ai negozi di lusso e alle vetrine delle grandi firme i ceti abbienti si sono messi in fila come sempre. Sono notizie come queste a raccontare la realtà italiana che l’Istituto Luce dei media italiani si sforzano inutilmente di pitturare in rosa.
Se i saldi fanno fiasco ovunque tranne che nei negozi di gran lusso è perché le politiche di questo governo hanno ammazzato i ceti medi e bassi e invece lasciano in pace le fasce privilegiate. Non hanno dato fastidio alle caste, hanno fatto solo danni di facciata ai grandi evasori, non hanno neppure sfiorato i grandi patrimoni. Risultato: c’è una stragrande maggioranza di italiani che fatica a comprare i generi alimentari, e una piccola minoranza che può continuare a spendere come prima da Gucci e Armani.
Questo risultato delle manovre e dei tagli del sobrio Monti è molto ingiusto e odioso, fa pagare tutto ai poveri e niente ai ricchi. Ma il peggio è che oltretutto non serve a niente, anzi è un rimedio peggiore del male.
Se Confindustria e la Cgil si trovano d’accordo nel muovere critiche durissime a questo governo e ai suoi tagli non è perché Squinzi e la Camusso si sono messi d’accordo per fare un dispetto a Monti. Dipende dal fatto che, sia pure con interessi spesso in conflitto, gli industriali e i lavoratori guardano all’economia reale e non a ai giochi di prestigio e alle teorie astratte della finanza.
Confindustria e sindacato sanno che, se non riparte l’economia reale, il motore resterà rotto e non serviranno a niente le manovre, i tagli e le trovate finanziarie. Però la politica economica di Monti, invece di risollevarla, deprime l’economia reale, come uno che per aggiustare il motore lo prende a martellate e poi si stupisce se la macchina non parte.
Berlusconi raccontava agli italiani una realtà inesistente. Diceva che la crisi non c’era e così ha perso tempo prezioso e fatto danni immensi. Monti non è molto diverso. Anche lui vive in un mondo di teorie macroeconomiche astratte e, quando la teoria e la realtà fanno a pugni, pensa che è sbagliata la realtà, non le sue teorie.
Solo un governo politico che sappia guardare la realtà e che metta al primo, secondo e terzo posto l’esigenza di far ripartire l’economia reale potrà aggiustare il motore e far ripartire il Paese.
All’osso, è questo il cuore del programma dell’Italia dei Valori e questo pensiamo che debba prepararsi a fare una coalizione che voglia salvare il Paese e non continuare a correre verso il precipizio.
Antoniodipietro.it
Se i saldi fanno fiasco ovunque tranne che nei negozi di gran lusso è perché le politiche di questo governo hanno ammazzato i ceti medi e bassi e invece lasciano in pace le fasce privilegiate. Non hanno dato fastidio alle caste, hanno fatto solo danni di facciata ai grandi evasori, non hanno neppure sfiorato i grandi patrimoni. Risultato: c’è una stragrande maggioranza di italiani che fatica a comprare i generi alimentari, e una piccola minoranza che può continuare a spendere come prima da Gucci e Armani.
Questo risultato delle manovre e dei tagli del sobrio Monti è molto ingiusto e odioso, fa pagare tutto ai poveri e niente ai ricchi. Ma il peggio è che oltretutto non serve a niente, anzi è un rimedio peggiore del male.
Se Confindustria e la Cgil si trovano d’accordo nel muovere critiche durissime a questo governo e ai suoi tagli non è perché Squinzi e la Camusso si sono messi d’accordo per fare un dispetto a Monti. Dipende dal fatto che, sia pure con interessi spesso in conflitto, gli industriali e i lavoratori guardano all’economia reale e non a ai giochi di prestigio e alle teorie astratte della finanza.
Confindustria e sindacato sanno che, se non riparte l’economia reale, il motore resterà rotto e non serviranno a niente le manovre, i tagli e le trovate finanziarie. Però la politica economica di Monti, invece di risollevarla, deprime l’economia reale, come uno che per aggiustare il motore lo prende a martellate e poi si stupisce se la macchina non parte.
Berlusconi raccontava agli italiani una realtà inesistente. Diceva che la crisi non c’era e così ha perso tempo prezioso e fatto danni immensi. Monti non è molto diverso. Anche lui vive in un mondo di teorie macroeconomiche astratte e, quando la teoria e la realtà fanno a pugni, pensa che è sbagliata la realtà, non le sue teorie.
Solo un governo politico che sappia guardare la realtà e che metta al primo, secondo e terzo posto l’esigenza di far ripartire l’economia reale potrà aggiustare il motore e far ripartire il Paese.
All’osso, è questo il cuore del programma dell’Italia dei Valori e questo pensiamo che debba prepararsi a fare una coalizione che voglia salvare il Paese e non continuare a correre verso il precipizio.
Antoniodipietro.it
Nessun commento:
Posta un commento
Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.