Antonio
Curcio nasce a Palermo nel 1965. Cresciuto e laureatosi per le strade ed i
vicoli della sua città, dopo vari tentativi malriusciti di lavorare come una
persona "perbene", decide che in questa vita c'è una sola possibilità
per lui che sia coerente con le cellule di cui è composto: fare un lavoro
creativo.
Dopo avere
pubblicato a Milano una silloge di poesie apre, nel 1996, la sua bottega in
corso Vittorio Emanuele, che chiama Lo Studiolo. E' questa bottega che diventa,
oltre il suo studio personale, il punto d'incontro di artisti, in special modo
street artists, provenienti da ogni parte del mondo.
E' la
strada, in ogni sua forma ed in ogni sua espressione, che influenza la pittura
di Antonio, la sua ricerca e financo il suo modo di vivere. E' in strada che
trova i suoi materiali prediletti: vecchie mattonelle innanzitutto, ma anche
vecchi legni ed altri oggetti in disuso. Il suo metodo pittorico si forma e si
plasma, raffinandosi di continuo, su oggetti di recupero.
La pittura
in strada, street art e graffiti, attirano come una calamita la sua attenzione,
tanto che crea un suo alter ego, B1, che agisce appunto in strada, mutuando
l'esperienza del laboratorio sui muri della città.
Prendendo le
distanze dagli artisti convenzionali, l'alter ego di Antonio pensa e parla ai
suoi astanti sviscerando problematiche non solo personali, ma anche sociali
perchè, come insegna Brecht, "L'arte non è uno specchio per riflettere la
realtà, ma un martello per forgiarla". I soggetti dei lavori di Antonio
non sono perciò contemplativi, non mirano alla perfezione estetica, non
vogliono sentirsi dire "ma quanto sei bello, quanto sei bravo" ma
tendono a solleticare un pensiero, ad instillare un dubbio, a minare il
"tranquillo" quieto vivere del borghese medio.
Abitualmente
restio a mettersi in mostra (ha rifiutato personali in un lungo elenco di siti
istituzionali "di prestigio"), Antonio ha accettato di esporsi al
Porco Rosso per la comunanza di intenti e -perchè no?- per empatia con il luogo
e con i suoi frequentatori. Qui presenta una serie di lavori su legno,
incentrati sul suo alter ego B1, che ha come tema dominante l'alienazione dello
stile di vita contemporaneo.
La mostra prende perciò il titolo di "Solitudini".
La mostra prende perciò il titolo di "Solitudini".
Nessun commento:
Posta un commento
Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.