I colori devono essere importanti nella vita di Marino. Per spezzare la tensione di chi col bisturi sfiora la morte. Anche a lui qualcuno ha chiesto un giorno di lasciarlo morire? "Mi è capitato una sola volta. E ho fatto di tutto per convincere la paziente a non realizzare il suo desiderio. Aveva un tumore al fegato e si pensava al trapianto. Ma quando ho aperto l'addome, mi sono reso conto di piccole metastasi che non si erano visualizzate negli esami precedenti. Così abbiamo dovuto richiuderla. E ora si trattava di andare da una persona ...... che si sveglia ...... ha fatto l'incisione ....... e pensa di avere un nuovo fegato. Molto determinata, quella donna mi disse che non aveva nessun interesse a continuare. Proposi una terapia intensiva, per qualche altro mese avrebbe potuto vivere. Ho cercato in ogni modo di convincerla, ho parlato con il figlio contrario all'interruzione delle cure anche lui. Ma non si riuscì a persuadere la madre. Allora ho chiamato il comitato etico dell'ospedale ..... all'epoca operavo negli STati Uniti ..... e mi hanno risposto che non potevo imporre terapie a chi lucidamente comprendeva che sarebbe morto. L'abbiamo sedata, sospeso tutto, e in quarantott'ore si è spenta." Ricorda l'ultimo colloquio con lei? "Quando sono entrato nella stanza per l'ultima sedazione, mi ha ringraziato per aver capito la sua volontà".
Tratto da "La Chiesa del no - Indagine sugli italiano e la libertà di coscienza" di Marco Politi (Mondadori - 2009)
Tratto da "La Chiesa del no - Indagine sugli italiano e la libertà di coscienza" di Marco Politi (Mondadori - 2009)
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