Papa
Bergoglio è l'ultimo comunista rimasto al mondo, almeno in quello
occidentale. Nel suo videomessaggio del 7 febbraio inviato ai
partecipanti (grandi imprenditori, manager, politici) a «Le idee di Expo
2015» dedicato al cibo, Bergoglio ha affermato: «No a un'economia
dell'esclusione e dell'iniquità. Questa economia uccide. Non è possibile
che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto
a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in Borsa.
Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha
la meglio sul più debole». E ancora: «Ci sono alcune scelte prioritarie
da compiere: rinunciare all'autonomia assoluta dei mercati e della
speculazione finanziaria e agire innanzitutto sulle cause strutturali
dell'iniquità». Il Sommo Pontefice non lo può fare apertamente ma
questo, fra le righe, è un attacco frontale al mercato, al denaro,
all'«economia di carta» per usare un titolo di un famoso saggio di D.T.
Bazelon del 1964, che sono proprio le «cause strutturali dell'iniquità»
che Bergoglio denuncia. E' questo tipo di economia che riduce alla fame,
su cui si spargono tante lacrime di coccodrillo, i Paesi poveri (e gli
stessi poveri dei Paesi ricchi). L'esempio emblematico è quello
dell'Africa Nera. Ai primi del Novecento, con le sue economie di
sussistenza (autoproduzione e autoconsumo) l'Africa era alimentarmente
autosufficente. Lo era ancora, in buona sostanza (al 98%), nel 1961. Ma
da quando ha cominciato ad essere aggredita dall'integrazione economica
-prima era considerata un mercato del tutto marginale e poco
interessante- le cose sono precipitate. L'autosufficenza è scesa all'89%
nel 1971, al 78% nel 1978. Per sapere quello che è successo dopo non
sono necessarie le statistiche: basta guardare le drammatiche immagini
che ci vengono dal Continente Nero e i suoi disperati flussi migratori.
Eppure in questo stesso periodo la produzione mondiale dei cereali di
base, riso, grano e mais, è aumentata rispettivamente del 30, 40 e 50
per cento e una crescita, sia pur modesta, della produzione di questi
alimenti c'è stata anche in Africa. Ma gli africani, come tanta altra
gente dei Paesi cosiddetti 'in via di sviluppo', muoiono lo stesso di
fame. Perché in un'economia mondiale integrata, di mercato e monetaria,
il cibo non va dove ce n'è bisogno, ma dove c'è il denaro per
acquistarlo. Va ai maiali dei ricchi americani e in generale al bestiame
dei Paesi industrializzati, se è vero che il 66% della produzione
mondiale dei cereali è destinato all'alimentazione degli animali dei
Paesi ricchi (dati FAO). Il paradosso dei paradossi è che i poveri del
Terzo Mondo sono costretti a vendere alle bestie occidentali il cibo che
potrebbe sfamarli. E' la legge del mercato e del denaro.
Non
si tratta quindi di portare ai Paesi poveri i nostri pelosi 'aiuti',
che anzi, integrandoli ancor più nel mercato globale, finiscono per
strangolarli del tutto. Non si tratta di 'salvare' nessuno. L'Africa,
come s'è visto, stava molto meglio quando si salvava da sola. Si tratta
di cambiare radicalmente l'orientamento del nostro pensiero -sulla linea
di Bergoglio- rimettendo al centro del sistema l'uomo e relegando
l'economia al ruolo secondario che ha sempre avuto prima che apparisse
come forte classe sociale il mercante, precursore della più odiosa di
tutte le figure, l'Imprenditore (che si spellava le mani al messaggio di
Bergoglio) da cui quasi tutti noi oggi dipendiamo come 'schiavi
salariati'. Una mission impossible di fronte alla quale anche quelle di un Papa sono parole al vento.
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 14 febbraio 2015)
http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/02/19/toffa-famiglie-bisognose-sfrattate-dalle-suore_9228.shtml
RispondiEliminaIn effetti la coerenza è sempre stato un problema ..... la degenerazione politica ha ormai contagiato, accomunandola, la morale e la pratica cattolica .... che si manifesta, con il passare del tempo, sempre più ipocrita e sempre meno cristiana ....
RispondiEliminaNel panorama attuale in fondo costituiscono una ulteriore casta affollata e gestita anche da tanti comuni ..... umanoidi parassiti .....