Convenzioni culturali
che accomunano cicliche generazioni variano secondo i tempi, si evolvono e si
involvono seguendo i corsi ed il mutare delle regole di convivenza che nuovi uomini cambiano
di conseguenza.
In un sistema anarchico ciascuno troverebbe legittimo e ideale il proprio modo di vivere, senza regole che obblighino neanche a rispetto di limiti posti a salvaguardia dell’altrui pensiero. In un contesto organizzato convenzioni innovate e paletti sono indispensabili per delimitare i confini posti a tutela, per garantire a tutti una convivenza associativa.
Se dovessi sintetizzare il senso dei commenti suscitati dal mio ultimoscritto sulla fotografia direi: “mi meraviglio che tu ti meravigli, anche perché nella competizione fine a se stessa c’è molto narcisismo e spesso solo voglia di affermarsi …… sono proprio pochi i casi che si caratterizzano con l’intento di condividere per comunicare”.
Quanto da me sollevato non sono proteste velleitarie ma delle considerazioni ...... per questo ho voluto argomentare producendo fatti concreti e dopo aver precedentemente concettualizzato e messo in conto ogni possibilità e discrezionalità.
Per quanto mi riguarda, le reazioni registrate mi sono comunque tornate utili, in quanto mi hanno consentito di scoprire che tanti altri hanno vissuto in passato queste questioni e che tanti altri saranno destinati a scoprirle in futuro.
Qualcuno ha evidenziato che, grazie alla comunicazione resa più facile dal web, oggi si ha la possibilità di discutere di queste cose coinvolgendo una ampia platea; in passato, chi si è imbattuto in esclusioni “arbitrarie” ha, in solitudine, dovuto farsene una ragione.
In qualche caso qualcuno, a distanza di tempo, ancor oggi non riesce a trovare una razionale spiegazione.
Taluni anestetizzano il problema, scartando ogni possibilità che induca a competere; equivocando sulla natura stessa del competere che costituisce di per sé una occasione di confronto e di crescita comune. Ma, perché il confronto corrisponda a crescita, occorre che siano convenute regole improntate alla trasparenza, ovvero che siano palesati i valori e le caratteristiche premianti in ogni competizione.
Come ho avuto modo di precisare il mio precedente scritto intendeva accendere un cono di luce proprio su questi aspetti, rendere cioè chiare e leggibili per tutti le motivazioni sottostanti ai giudizi e che possano giustificare qualunque risultato.
Si dirà il mondo è bello perché è vario e differenti modi di vedere possono anche trovare giustificazione e supporto legittimo, ma occorre offrire un minimo di garanzie rendendo chiare convinzioni maturate che adducono ai criteri selettivi propedeutici alle scelte premianti.
Questo che potrà apparire anche un panegirico potrà essere valutato eccessivo ma le discussione sono sempre state una costante “sempreverde” in ogni forma associativa.
Tutti i fenomeni sociali che ci toccano sono sempre stati influenzati dagli uomini del tempo e dalle regole sociali via via attuate, ma in tutti i casi è sempre necessitato almeno uno “statuto”.
A completamento dell’articolo rimando ai commenti postati sul blog e agli stralci di quattro altre utili considerazioni ricevute in forma privata, che ritengo siano meritevoli di essere lette.
Infine, al di la di ogni conclusione che ciascuno potrà facilmente trovare e fare propria, l’avere buttato una ennesima piccola pietra nell’acqua di un ampio mare mi soddisfa. Solo con il vento o con simili gesti si potranno muovere eventuali acque stagnanti.
Per il futuro, almeno per quanto mi riguarda, magari davanti a eventuali solleciti per partecipare a concorsi accennerò a un sorriso ripensando al classico motto di ripelica del mitico Totò, che ironicamente rispondeva: "Ma mi faccia il piacere!".
Per chi avesse curiosità informo che sono stati intanto ufficializzati i risultati finali e pubblicate sul sito dell'UIF le sole 83 immagini risultate premiate e segnalate nelle tre competizioni che componevano il "Circuito" su cui ho disquisito. Nel caso, scorrendo i pdf che elencano i risultati di dettaglio si avrà già modo di scoprire, udite udite, ben quattro casi di foto classificate prima o seconda in un concorso (Gold o Silver) che non riusultano neanche ammesse negli altri due; ciò è di fatto la prova provata di incongruenze intrinseche nei metodi/risultati nello stesso "Circuito Ponente Ligure" ovvero la dimostrazione lampante di tutto quanto ho voluto evidenziare nei miei articolati interventi scritti.
Buona luce a tutti.
In un sistema anarchico ciascuno troverebbe legittimo e ideale il proprio modo di vivere, senza regole che obblighino neanche a rispetto di limiti posti a salvaguardia dell’altrui pensiero. In un contesto organizzato convenzioni innovate e paletti sono indispensabili per delimitare i confini posti a tutela, per garantire a tutti una convivenza associativa.
Se dovessi sintetizzare il senso dei commenti suscitati dal mio ultimoscritto sulla fotografia direi: “mi meraviglio che tu ti meravigli, anche perché nella competizione fine a se stessa c’è molto narcisismo e spesso solo voglia di affermarsi …… sono proprio pochi i casi che si caratterizzano con l’intento di condividere per comunicare”.
Quanto da me sollevato non sono proteste velleitarie ma delle considerazioni ...... per questo ho voluto argomentare producendo fatti concreti e dopo aver precedentemente concettualizzato e messo in conto ogni possibilità e discrezionalità.
Per quanto mi riguarda, le reazioni registrate mi sono comunque tornate utili, in quanto mi hanno consentito di scoprire che tanti altri hanno vissuto in passato queste questioni e che tanti altri saranno destinati a scoprirle in futuro.
Qualcuno ha evidenziato che, grazie alla comunicazione resa più facile dal web, oggi si ha la possibilità di discutere di queste cose coinvolgendo una ampia platea; in passato, chi si è imbattuto in esclusioni “arbitrarie” ha, in solitudine, dovuto farsene una ragione.
In qualche caso qualcuno, a distanza di tempo, ancor oggi non riesce a trovare una razionale spiegazione.
Taluni anestetizzano il problema, scartando ogni possibilità che induca a competere; equivocando sulla natura stessa del competere che costituisce di per sé una occasione di confronto e di crescita comune. Ma, perché il confronto corrisponda a crescita, occorre che siano convenute regole improntate alla trasparenza, ovvero che siano palesati i valori e le caratteristiche premianti in ogni competizione.
Come ho avuto modo di precisare il mio precedente scritto intendeva accendere un cono di luce proprio su questi aspetti, rendere cioè chiare e leggibili per tutti le motivazioni sottostanti ai giudizi e che possano giustificare qualunque risultato.
Si dirà il mondo è bello perché è vario e differenti modi di vedere possono anche trovare giustificazione e supporto legittimo, ma occorre offrire un minimo di garanzie rendendo chiare convinzioni maturate che adducono ai criteri selettivi propedeutici alle scelte premianti.
Questo che potrà apparire anche un panegirico potrà essere valutato eccessivo ma le discussione sono sempre state una costante “sempreverde” in ogni forma associativa.
Tutti i fenomeni sociali che ci toccano sono sempre stati influenzati dagli uomini del tempo e dalle regole sociali via via attuate, ma in tutti i casi è sempre necessitato almeno uno “statuto”.
A completamento dell’articolo rimando ai commenti postati sul blog e agli stralci di quattro altre utili considerazioni ricevute in forma privata, che ritengo siano meritevoli di essere lette.
Infine, al di la di ogni conclusione che ciascuno potrà facilmente trovare e fare propria, l’avere buttato una ennesima piccola pietra nell’acqua di un ampio mare mi soddisfa. Solo con il vento o con simili gesti si potranno muovere eventuali acque stagnanti.
Per il futuro, almeno per quanto mi riguarda, magari davanti a eventuali solleciti per partecipare a concorsi accennerò a un sorriso ripensando al classico motto di ripelica del mitico Totò, che ironicamente rispondeva: "Ma mi faccia il piacere!".
Per chi avesse curiosità informo che sono stati intanto ufficializzati i risultati finali e pubblicate sul sito dell'UIF le sole 83 immagini risultate premiate e segnalate nelle tre competizioni che componevano il "Circuito" su cui ho disquisito. Nel caso, scorrendo i pdf che elencano i risultati di dettaglio si avrà già modo di scoprire, udite udite, ben quattro casi di foto classificate prima o seconda in un concorso (Gold o Silver) che non riusultano neanche ammesse negli altri due; ciò è di fatto la prova provata di incongruenze intrinseche nei metodi/risultati nello stesso "Circuito Ponente Ligure" ovvero la dimostrazione lampante di tutto quanto ho voluto evidenziare nei miei articolati interventi scritti.
Buona luce a tutti.
©
Essec
--
“Letto.... riletto ed anche riletto
"giudici e giurie". …… Le Tue Opere sono molto belle e significative;
poi, con le didascalie aiutano il fruitore (me) a "leggerle" meglio.
Vorrei vedere le Opere vincitrici, selezionate ed ammesse per capire meglio....
Certo è un concorso internazionale con molti iscritti ed è anche FIAF (che mi
porta a confermare le Tue supposizioni....... Proprio per l'internazionalità, forse,
il livello si alza ed allora riporto un pezzo dal Tuo blog : " molto
dipende anche dalle tecniche attuate in sede selettiva, ancor di più dal numero
e dalla media qualitativa delle opere presentate, ...."Ripeto, desidero
vedere le opere vincitrici ecc. per esprimere una modestissima opinione.”
--
Faccio una considerazione NON strettamente
legata alle TUE fotografie (quindi "im-pertinente”). Premesso che la tua
produzione è quasi tutta valida e che mi piace, provo a mettermi nei panni di
chi non le ha ritenute meritevoli. Tra tante fotografie di elevata qualità
tecnica avranno preferito le più efficaci dal punto di vista estetico, anche
quelle che, forse, sono ottenute ricorrendo a particolari di sicuro e immediato
effetto (riflessi, colori, glamour, silhouette ...) ed hanno penalizzato
ingiustamente i contenuti ed il significativo messaggio trasmesso dalle altre
immagini. E così hanno voluto anche semplificare la lettura al pubblico meno
preparato. Le gare prevedono anche i sorpassi e il carburante special per
questo non è sempre vero che vince il migliore. Ti suggerisco di non
polemizzare e non essere competitivo.
Racconta, piuttosto, le esperienze personali, il bagaglio tecnico e
l'attrezzatura che hai usato per realizzare le foto più improbabili. Il famoso "Manuale
illustrato Clemente teorico-pratico".
--
“Che dirti? La fotografia sta sempre bene in
salute; i fotografi un pò meno; anzi, decisamente male. La realtà cambia
con velocità di tempo e di senso maggiore di loro strumenti; e, se ci
tocca ricorrere ai loro intelletti, ci accorgiamo spesso che sono servi del
benedetto denaro (nei casi migliori). Io, ……, non cerco riconoscimenti di alcun
genere e come quel tale (J. Schmid) mi sono proposto di non vedere altre
fotografie se non dopo avere esaurito la visione di tutte le fotografie
realizzate in tutto il pianeta e solo in era analogica. Ho, pertanto, un
grande avvenire dietro alle spalle: devo, però, liberarmi della presunzione -
caratteristica di noi siciliani- , della vanità che ogni giorno vedo, per
fortuna, mortificata da nuovi pensieri che tanta gente (a cominciare
dalla tua persona) sa esprimere con maggiore opportunità ed intelligenza,
e dal desiderio esistenziale che mi spinge, spes contra spem, a chiedervi di non
smettere di fotografare (proprio così). Lo sfogo finisce qui: io mi
ritiro tra i miei libri e tra le mie meditazioni affidando la conoscenza, per
chi interessa, del mio modestissimo pensiero alla vecchia carta stampata (v.
Gente di fotografia, Fotoit, Riflessioni, Rivista di Studi di Storia della
fotografia, Arabeschi Università di Catania), non accordando la minima fiducia
alla gratuità e alla spettacolarità del web. Agli amanti della fotografia
siciliana confesso di non avvertire nessuna necessità di confronto, ma solo il
sincero desiderio di dialogo e conoscere e imparare, sempre e nuovamente,
qualcosa dell’immagine della vita. Niente, a mio avviso, cura la vita
meglio della vita.”
--
“Comunque è sempre così. Dipende dalle giurie, dalla loro cultura, dai loro trascorsi di vita e poi dalle altre immagini a concorso. Ma possibile pure (ed al 70% è sempre così) che quando riceverai il catalogo non sarai d'accordo con la giuria sulle foto ammesse, le premiate di solito sono molto superiori alla norma e quindi vanno bene.”
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“Comunque è sempre così. Dipende dalle giurie, dalla loro cultura, dai loro trascorsi di vita e poi dalle altre immagini a concorso. Ma possibile pure (ed al 70% è sempre così) che quando riceverai il catalogo non sarai d'accordo con la giuria sulle foto ammesse, le premiate di solito sono molto superiori alla norma e quindi vanno bene.”
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Concordo con te Toti.
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