Io
coltivo un sogno per nulla irrealizzabile: che Silvio Berlusconi
ridiventi presidente del Consiglio. Perché l’affermazione del
“delinquente naturale” come capo del nostro Paese chiarirebbe, una volta
per tutte, a noi stessi e forse anche all’Europa (forse, perché
l’Italia sta infettando anche gli altri Stati del Vecchio Continente)
che cosa siamo diventati noi italiani, oggi, che cos’è la nostra
cosiddetta democrazia, oggi.
Perché
Berlusconi rappresenta al meglio il peggio degli italiani. Lasciamo pur
perdere che costui è stato condannato in via definitiva per un grave
reato, la frode fiscale, che ad altri cittadini costerebbe conseguenze
pesantissime e che invece Berlusconi ha scontato in modo ridicolo,
irridente, insultante per chi in galera ci è andato sul serio. Lasciamo
pur perdere le nove prescrizioni di cui questo soggetto ha goduto per
reati ancora più gravi, che in due casi anche la Cassazione aveva
accertato, come la corruzione di magistrati e di testimoni. Lasciamo pur
perdere che ha tuttora dei processi in corso.
Ma
concentriamoci su alcuni aspetti che non hanno a che fare strettamente
col giuridico: la menzogna, la volgarità, la disumanità mascherata da
calda umanità. Costui ha truffato, in combutta con Previti, una
minorenne, Anna Maria Casati Stampa, orfana di padre e di madre morti in
circostanze drammatiche, approfittando della sua età e del suo
smarrimento. Fatti lontani dirà qualcuno, ma che dicono di che pasta sia
fatto l’uomo fin dall’inizio della sua formidabile carriera
imprenditoriale e politica. E infatti questa spietatezza, priva di ogni
scrupolo, si è puntualmente ripetuta di recente quando Berlusconi,
premier, con abili maneggi, è riuscito a mandare una minorenne
psicolabile, contro la volontà dell’unico soggetto legittimato a
decidere sul caso, il pm dei minori Annamaria Fiorillo, là dove non
doveva proprio andare: fra le braccia di una prostituta ufficiale.
La
volgarità. Qualcuno ricorderà, forse, quello schioccar di dita in
televisione con cui intendeva dire, umiliandoci tutti, che in quel solo
attimo lui guadagnava quanto nessun lavoratore onesto avrebbe mai
guadagnato in mille vite. Oppure le corna fatte alle spalle del ministro
degli Esteri spagnolo in un importante consesso internazionale o il
goffo e goliardico tentativo di avvicinare le teste di Putin e di Bush
in un altro importante convegno internazionale o anche l’epiteto di
nazista appioppato al deputato socialdemocratico tedesco Martin Schulz
che ci rese ridicoli davanti al mondo intero o ancora la “culona
inchiavabile” rifilato ad Angela Merkel. E fermiamoci qui per carità di
Patria, ammesso che il nome di Patria possa avere ancora un senso in
questo Paese. Questa volgarità non è precipua di Berlusconi, noi
italiani siamo Berlusconi. La volgarità la vediamo dilagare nelle nostre
strade, nella nostra cultura, nella nostra televisione, nel nostro
giornalismo.
La
menzogna. Infinite sono le promesse non mantenute da Berlusconi nel
quasi quarto di secolo in cui è stato, di volta in volta, premier o capo
dell’opposizione. Ma in questo non si differenzia da moltissimi altri
politici italiani. Sfido chiunque ad affermare che l’Italia è migliorata
di un ette, economicamente, dal 1994, anno in cui Berlusconi divenne
per la prima volta premier, al 2008 (dopo il 2008 intervengono variabili
internazionali a cui nessuno avrebbe potuto porre rimedio, ci provò il
disprezzatissimo Mario Monti, che politico non era, cui fu affidato il
lavoro sporco).
L’Italia
calcistica, se batterà la Svezia, andrà ai Mondiali e potrebbe anche
vincerli. Ma l’Italia nel suo complesso un campionato mondiale lo ha già
vinto con ampio margine: quello della distruzione etica di un Paese e
di una comunità. Proponiamo che questa specialità sia introdotta,
insieme alle gare con le slot machine, nel programma delle prossime
Olimpiadi di Tokyo.
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 11 novembre 2018)
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Caro Massimo Fini,
Nel suo pezzo di ieri accenna a una truffa di B.ai danni di una minore, Annamaria Casati Stampa orfana dei genitori deceduti in modo drammatico, senza fornire qualche informazione sul tipo di truffa fra le innumerevoli del Nostro.
Potrebbe precisare un po' o non si può per ragioni deontologiche?
Campanini M.
La truffa di Berlusconi e Previti ad Annamaria Casati Stampa è stata raccontata da Giovanni Ruggeri nel libro Berlusconi. Gli affari del Presidente (Kaos Edizioni, 1994) e da me in tre successivi articoli sull'Indipendente.
Solo dopo le mie ripetute insistenze Previti (e non Berlusconi) si
decise a querelare Ruggeri e me. Entrambi siamo stati assolti .
La
truffa, o meglio le truffe, consistevano in questo. La Casati Stampa,
minorenne, era rimasta orfana di entrambi i genitori morti per una
tragedia a sfondo sessuale. Purtroppo per lei aveva come protutore
Previti già in combutta con Berlusconi attraverso la società Idra.
Previti vendette a Berlusconi la villa di Arcore con annesso parco per
la cifra ridicola di 500 milioni (solo i luini della villa valevano tre
volte tanto). Prima che fosse regolarizzata la permuta, e quindi che
Berlusconi avesse pagato, l’allora Cavaliere si installò nella villa di
Arcore con Dell’Utri e il noto mafioso Mangano. Salderà solo ad anni di
distanza, mentre la Casati continuerà a pagarci le tasse.
Ma
ancora più incredibile è la seconda truffa. I Casati Stampa a Cusago
possedevano un vastissimo territorio pari a 246 ettari. Previti vendette
queste proprietà a Berlusconi per la cifra ancora più ridicola di
1miliardo e 700milioni. Ma le pagò con azioni di società di Berlusconi
non quotate in borsa e dal valore molto dubbio. Quando la Casati Stampa
cercò di realizzare vendendo queste azioni non trovò nessuno disposto a
comprarle. Allora arrivarono, soccorrevoli, il Gatto e la Volpe
dicendole: le ricompriamo noi. Ma a metà prezzo: 800milioni.
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