Bastano
la giovinezza e le facce pulite dei giovani 'grillini' siciliani
(un'antropologia che si riproporrà, e probabilmente con numeri ancor più
consistenti, alle prossime elezioni politiche) per sperare in un futuro
migliore? In linea di massima direi di no. Nei dintorni del
Sessantotto, quando imperversava il più spudorato giovanilismo ( il modo
migliore per inculare i giovani è farli sentire protagonisti, portarli
in palmo di mano – allora, nella società che assaporava il benessere,
c'era anche, e forse soprattutto, una ragione economica: i giovani erano
diventati un settore di mercato appetibile) scrissi per Linus un
articolo intitolato: 'Basta con i giovani' che concludeva così: “ la
cosa migliore, modesta ma onesta, che possono fare i giovani è una sola:
invecchiare”. E' vero che quelli del Sessantotto non fanno testo, erano
giovani fuori ma già marci dentro. Erano figli della borghesia e della
borghesia avevano preso tutti i notori vizi: il cinismo e
l'opportunismo. Non volevano cambiare il mondo ma semplicemente
sostituirsi ai loro padri nell'esercizio del potere, con metodi, se
possibile, ancora più trucidi. Il viso di Paolo Mieli ( militante,
insieme ad altri rampolli dell'alta borghesia e dell'aristocrazia
romana, di PotOp, 'molotov e champagne') diceva, già allora, tutto: non
voleva fare nessuna rivoluzione ma diventare, per vie scorciatoie,
direttore del Corriere della Sera.
Avranno
la stessa sorte i giovani 'grillini' una volta preso il potere o una
sua fetta? E' probabile. Il Tempo, padrone assoluto delle nostre vite,
ci logora, affievolisce i nostri entusiasmi, spegne le nostre speranze.
Ci si adegua. In 'C'eravamo tanto amati', un bel film del 1974, con
Gassman, Manfredi, la Sandrelli che, passati i tempi spavaldi della
giovinezza si ritrovano nei loro quarant'anni, uno dei protagonisti
dice, amaramente: “Volevamo cambiare il mondo, ma è il mondo che ha
cambiato noi”. “Ci vuole del talento per invecchiare senza diventare
adulti” canta Franco Battiato.
I
giovani 'grillini' hanno però qualche vantaggio rispetto alle
generazioni che li hanno preceduti. Per quanto possono invecchiare,
incarognire e i loro volti deformarsi è difficile che finiscano per
omologarsi totalmente ai mascheroni che sono in circolazione
attualmente. Gasparri, Berlusconi, Cicchitto sono dei 'top ten'
dell'orrore, fisico e morale, e pare impossibile scalzarli da questa
speciale classifica. E poi i giovani 'grillini' hanno un guru, un capo,
un padre-padrone ultrasessantenne, che li sorveglia, li tartassa, li
bacchetta, li punisce, li espelle e che è uno dei pochissimi che “è
invecchiato senza diventare adulto”.
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 1 novembre 2012)
Nessun commento:
Posta un commento
Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.