Nella fotografia c’è un aspetto particolare ovvero
quello che a forza di guardare le proprie immagini, l’occhio/mente - che si
impigrisce - non riesce ad avere più una piena obiettività di giudizio.
Sarà capitato a molti, infatti, di non riuscire a
selezionare anche poche foto nei casi in cui si è chiamati a partecipare ad una
mostra collettiva, ad un concorso o, più semplicemente, a scegliere le foto da stampare per arredare ambienti.
Quante volte
capita che, per accontentare il richiedente o aderire all’evento, si prende
quello che abbiamo più sotto mano.
Di regola le
scelte alla fine si rivolgono verso prodotti recenti ovvero ad immagini cui siamo
particolarmente affezionati per motivi vari: magari perché frutto di complicate ricerche personali, di casualità attese ovvero che si
avvicinano a modelli classici di grandi autori che più ci piacciono e che
abbiamo mitizzato.
Al riguardo,
un buon metodo potrebbe essere quello di mettere le immagini a stagionare. Fare
si che il tempo ci allontani dalla continua visione.
Ogni tanto
poi aprire un contenitore per verificare se dentro c’è qualcosa di buono.
Spesso si
trovano solo scatti ammuffiti, altre volte, pur avvolte da ragnatele, con
nostra sorpresa scopriamo immagini meritevoli di attenzione.
La foto
bella del resto colpisce subito un occhio allenato e, a vederne tante, la
individuiamo al volo.
La rimozione
dalla continua visione le allontana dalla "memoria a breve" e ci fa quasi vedere le
stesse nostre foto come se fossero state scattate da altri.
In tutto
questo però i social e l’abbondanza delle tante opportunità offerte dal web non
aiutano, specie per chi continua a postare immagini proprie al solo scopo di
rivedersele.
Ben venga comunque il rendere fruibile agli altri la
nostra produzione, magari per sottoporre all’esame dei più attenti ogni nostro
esperimento; le reazioni, che accetteremo tutte, aiuteranno sempre a verificare
se abbiamo avuto successo nel nostro intento.
Ma sforziamoci anche un poco e, almeno per quelle foto
che riteniamo più belle, abbiamo il coraggio di mantenerle un po’ nel freezer
per valutarne la bontà dopo.
In ciò potremo anche chiedere supporto ad amici esperti,
quelli già collaudati come liberi da pregiudizi che, se è il caso, sapranno
pure indicare la presenza di eventuali difetti e indurci ad accettare possibili
correzioni.
© Essec
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