Qualche mese addietro, il lockdown audacemente violato da taluni, ebbe a portare alla ribalta il degrado urbanistico e sociale di molte periferie italiane. A carattere nazionale, fecero più scalpore anche dei “festini” organizzati su tetti di palazzoni ubicati nei quartieri Brancaccio-Torrelunga di Palermo, che, al fine di ricondurre al buon senso i comportamenti irrazionali e pericolosi che si erano scatenati, registrarono l’intervento delle forze dell’ordine.
Ma come sempre, non si può fare di tutta l’erba un fascio. Una bellissima lettera aperta di Monica Li Vigni (https://laquartadimensionescritti.blogspot.com/2020/04/vivo-nel-quartiere-dello-sperone-da-37.html) metteva in guardia sulla superficialità con la quale i media stavano affrontando la complessa questione.
Questa
premessa mi appare oggi appropriata per descrivere anche un lento processo di recupero
culturale messo in atto da tempo da alcuni graffitari e dagli artisti in genere nei territori.
Attraverso un’operazione che coinvolge sempre e pienamente gli abitanti dei luoghi, da qualche tempo dei veri e propri artisti moderni procedono nel realizzare un arredo urbano non indifferente.
Il loro intervento trasforma gli ambienti che, come per incanto, oscurano il degrado di alcuni quartieri e la fatiscenza di palazzi, riuscendo ad esaltare in modo imperioso le stesse opere di streetart realizzate.
In verità si tratta di un’operazione non originale. Ripercorrendo un percorso originatosi in America, analoghe iniziative sono già delle belle realtà nei quartieri romani, napoletani e in molte altre parti del paese. Operazioni consolidate a fenomeno artistico, ad esempio a Roma, sono quelle di “Tor Marancia”, Trullo, San Lorenzo, Pigneto, Tor Pignattara, Ostiense, etc.
In questi giorni è programmato un evento culturale di Antonio Curcio, che si accinge a presentare un volume incentrato su "B1", prodotto da AutAut Edizioni. In qualche modo anche "B1" s'accosta all'argomento.
"B1" è in verità un personaggio scaturito dalla fantasia artistica di Antonio che, rappresentato su mattonelle affisse in punti più impensabili dei quartieri popolari palermitani, s'identifica nei luoghi e spesso esterna, con metodi fumettistico-pittorici, idiomi tipici del territorio urbano in cui si va ad allocare e a cui fa, quindi, riferimento.
Le foto che accompagnano questo scritto si riferiscono al territorio palermitano citato in premessa "Torrelunga-Settecannoli-Sperone", che associa l’intervento di una nuova linea tranviaria cittadina ai fenomeni di streetart realizzati di recente da diversi artisti, quali Igor Palminteri, in primis, e tanti altri.
© Essec
Bravo Toti
RispondiEliminaFinalmente anche da noi si comincia a colorare la periferia con delle opere d'arte, ciao Toti e buona serata, Angelo.
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