C'è
un parallelo, sia pur blasfemo, fra Matteo Renzi e il comandante
Massud, con qualche differenza. Massud era un grande guerriero e un
coglione politico, Renzi è un coglione politico (sempre che non sia al
servizio di interessi occulti oltre che dei suoi) e di battaglie conosce
solo quelle, sordide, dei direttivi e dei congressi di partito, delle
congiure di palazzo di cui ha dato recente dimostrazione facendo fuori
uno dei pochi uomini presentabili del Pd, Enrico Letta.
Il
nobile Massud, che gode di grande considerazione in Occidente, è
all'origine dell'attuale tragedia dell'Afghanistan. Cominciò portando
nel Paese Bin Laden, che aveva le sue basi in Sudan, perchè lo aiutasse a
combattere il suo storico nemico, Gulbuddin Heckmatyar. Così quando i
Talebani presero il potere se lo trovarono fra le palle, senza poterlo
cacciare perchè l'ambiguo califfo saudita, grazie alle proprie
ricchezze, aveva costruito strade, ponti, ospedali e godeva di una certa
popolarità, benchè gli afgani non amino gli arabi. Nel 1979, sconfitti
dai mujaheddin, che godono dell'appoggio degli americani che gli
forniscono i missili terra-aria Stinger, i sovietici abbandonano
l'Afghanistan ma lasciano a Kabul, formalmente presidente, un loro
Quisling, Najibullah (quello che Karzai è oggi per gli americani).
Massud, che vuole impadronirsi del potere, comincia a bombardare Kabul
dalle montagne circostanti facendo 10 mila morti. Heckmatyar non ci sta.
E' l'inizio della guerra civile. I grandi comandanti militari che
avevano sconfitto le truppe russe, Massud, Heckmatyar, Ismail Khan,
Dostum con i loro sottoposti si trasformano in bande mafiose che
taglieggiano la popolazione, assassinano, stuprano, cacciano dalle
abitazioni i legittimi proprietari per metterci i propri seguaci, agendo
nel più pieno arbitrio. Quella talebana è la reazione a questo stato di
cose. In due soli anni i giovanissimi 'studenti di Dio', guidati dal
Mullah Omar, cacciano dal Paese i ben più esperti 'signori della
guerra', perchè hanno l'appoggio della popolazione che non ne può più.
Solo Massud, armato da Russia e Iran (oh yes), non si rassegna alla
sconfitta e per tre anni logorerà i Talebani in continue scaramucce
impedendogli di attuare in pieno il loro programma di governo fra cui
c'era anche l'educazione scolastica femminile (oh yes), sia pur a modo
loro. Finalmente nel 1999 Massud è ricacciato nel suo Panchir, tagiko.
Ci sono contatti fra emissari di Omar e Massud per arrivare finalmente a
una pacificazione nazionale dell'Afghanistan. Omar propone a Massud di
diventare presidente, lui si riserverà un ruolo di guida spirituale. E'
una proposta generosa visto che uno controlla il 90% del Paese, l'altro
solo il resto. Ma Massud pretende anche il comando militare, perlomeno a
metà. Omar gli spiega che una diarchia militare crea più problemi di
quanti non ne risolva. Da quel momento Massud comincia a trafficare con
gli americani che, decisi a invadere l'Afghanistan, hanno assolutamente
bisogno di un appoggio sul terreno perchè solo con i B52 e i caccia non
possono piegare i Talebani. Omar fa pervenire a Massud un ultimo
messaggio: «Guarda che se ti allei con gli americani poi saranno loro a
comandare, non tu». Costituita l'Alleanza del Nord Massud viene
assassinato. Non serve più. E questa è la fine che farà, politicamente,
Matteo Renzi.
Renzi
ha pienamente rilegittimato il 'delinquente naturale' preparando con
lui la nuova legge elettorale e Bibì e Bibò sono già d'accordo per
nominare insieme il nuovo Presidente della Repubblica. E la nostra poco
allegra prospettiva è questa: d'ora in poi avremo due Berlusconi. Il
Berlusconi propriamente detto e Matteo Renzi. Finchè il primo, al
momento opportuno, non deciderà di liquidare 'l'utile idiota'.
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 22 febbraio 2014)
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