Il
problema di Renzi & C. è l’ignoranza. Vogliono fare; ma non sanno quello
che fanno. Almeno, in materia di giustizia non lo sanno.
Prendiamo le
ferie dei magistrati: 45 giorni sono troppi, si capisce che la giustizia sia in
crisi con magistrati che lavorano così poco, si devono ridurre a 30; e i
Tribunali non devono “chiudere” per 45 giorni, basta un mese, dall’1 al 30
agosto. Fatto. E adesso cominciano i guai.
Renzi non lo sa
ma i Tribunali non “chiudono”; sarebbe impossibile visto che reati, arrestati e
conseguenti processi ci sono anche d’estate. E non sta bene dire a chi sta in
prigione di starsene tranquillo perché adesso si va in vacanza. È sospesa solo
tutta l’attività che richiede l’intervento degli avvocati: appelli, ricorsi,
udienze. Non fosse così, gli avvocati (non i giudici) non potrebbero mai andare
in vacanza. Sicché i processi definiti urgenti dalla legge (tra questi quelli
riguardanti i detenuti) si fanno.
Le ferie dei
magistrati non hanno niente a che fare con i Tribunali “chiusi” per 45 giorni o
30 che siano. Coincidono, in genere, con il periodo di “chiusura” (si chiama
sospensione dei termini), quando i processi da fare sono di meno e bastano
pochi magistrati in servizio; così, quando la macchina girerà a pieno regime,
tutti saranno presenti. Ma possono essere prese anche in altri periodi
dell’anno; per esempio, i giudici che hanno lavorato in estate dovranno pur
andare in ferie nei mesi successivi. Ora, il lavoro di un magistrato può essere
paragonato a una catena di montaggio. Udienze, testimoni, perizie, memorie
degli avvocati; alla fine la sentenza. Naturalmente di processi ce ne sono
tanti, ognuno in un diverso stadio di lavorazione. E quindi capita che le
sentenze arrivino in gruppetti, 3 oggi, 6 domani, nessuna fra tre giorni…
Ogni sentenza
deve essere depositata entro un termine: se non rispettato, per il giudice c’è
il processo disciplinare. Succede quindi che, quando arriva il fatidico giorno
di andare in ferie, il giudice ha ancora da scrivere un certo numero di
sentenze “incassate” nei giorni precedenti; e le deve scrivere entro un mese,
altrimenti sono… guai. Ecco perché i giudici avevano 45 giorni di ferie: nei
primi 15 (se gli bastavano) scrivevano sentenze. Adesso che ne hanno solo 30,
in realtà gliene restano 15 o meno.
Naturalmente si
potrebbe adottare un meccanismo simile a quello usato per gli avvocati. Durante
le ferie i “termini” sono sospesi: una sentenza “incassata” il 20 luglio dovrà
essere depositata non il 20 agosto, ma il 20 settembre. Ma questo presuppone
che tutti i giudici vadano in ferie dal 1 agosto al 30 agosto; che
significherebbe chiudere davvero i Tribunali.
E
siccome questo non si può fare, qualcuno dovrà restare in servizio e andare in
ferie successivamente. E con la sospensione dei termini delle sentenze di
questi giudici come la mettiamo? Si calcola, giudice per giudice, in funzione
del momento in cui va in ferie? Con termini sospesi ad agosto, settembre,
ottobre… Impossibile. Naturalmente a questo punto Renzi ha un problema. Ha
fatto l’annuncio sbagliato, lo ha anche realizzato e adesso fare marcia
indietro gli costa. Solo che, per salvare la faccia, non può ammazzare quello
che resta della giustizia italiana. Facciamo così: tutti ci impegniamo a non
dirgli “te l’avevo detto” e lui si rimangia tutto e torna ai 45 giorni di
ferie.
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