Tra le immagini che provengono dal satellite attraverso Google maps, Max Serradifalco seleziona quelle che diventeranno le sue personalissime rappresentazioni della Natura e del paesaggio dall’aspetto talvolta geometrico e schematico o più spesso assolutamente informale e astratto.
La differenza sostanziale tra quanto il servizio
dell’azienda americana ci consente di osservare e le immagini del
giovane palermitano consiste nello scopo informativo di indirizzo
divulgativo e scientifico da parte di Google, e nella ricerca artistica di Serradifalco, che si è rivelata particolarmente stimolante e creativa.
La precedente produzione artistica di Max era rivolta
prevalentemente verso la sua grande passione: la fotografia
naturalistica, con suggestivi paesaggi ripresi durante i viaggi e le
escursioni. Può accadere, però, che al fotografo naturalista non basti
più il panorama così come si presenta agli occhi di un “giovane
esploratore” a passeggio, ed è stato a questo punto, non del tutto
casualmente, che nel 2011 le temerarie vedute satellitari con il
contributo delle conoscenze acquisite come abile grafico, gli hanno
fornito qualcosa di nuovo e vitale. Luoghi che si trovano agli antipodi,
distanti migliaia di chilometri l’uno dall’altro, sono raggiungibili in
un istante senza spostarsi dalla postazione del proprio computer, e
forniscono forme inattese, visioni vigorose come un ghiacciaio,
scorrevoli come un fiume, esplosive come un vulcano. Perché proprio di
elementi oro-idro-geologici si tratta. Ecco la natura della Terra come
gli abitatori del nostro pianeta, coinvolti dalle emergenze e dai rischi
ambientali, non potranno mai vedere! Inoltre per realizzare le immagini
desiderate non è affatto necessaria la fotocamera con tutto il suo
tradizionale corredo fotografico.
Le fotografie stampate su carta fotografica e montate
su pannelli rigidi, vengono presentate nei formati 70×100 cm. e 100×150
cm. In quanto il grande formato permette più agevolmente di apprezzare
lo spazio farsi forma e la materia diventare colore con apparente
semplicità ed estrema armonia.
Certamente la web-photography
apre prospettive nuove al reportage naturalistico, ed i suoi sviluppi
futuri in questo momento hanno ancora dimensioni imprevedibili, ma di
sicuro successo.
Le opere di Serradifalco sono state premiate a Los Angeles nel 2012 nell’ambito dell’”International Photography Awards “, mentre a Londra, nel 2013, il reportage è stato finalista del “Wildlife photografer of the year”, prestigioso concorso riservato alla fotografia naturalistica. Anche il pittore Arrigo Musti e il critico Aldo Gerbino
hanno apprezzato ed elogiato la nuova tecnica ed i loro testi sono
inseriti nel catalogo delle opere di Max che durante lo scorso mese di
Marzo sono state esposte alla Galleria Elle Art.
Ad Aprile la mostra dal titolo “Web landscape photography” è stata ospitata all’interno della Libreria Feltrinelli di Palermo. Appena pochi giorni addietro presso la Galleria Pittalà di Bagheria ha
avuto luogo la serata-evento “La terra vista dal satellite diventa
arte”, durante la quale si potevano ammirare sedici gigantografie
realizzate da uno dei più innovativi tra i fotografi contemporanei.
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