Due ore di buio. La pagina Facebook del Popolo Viola questo pomeriggio è sparita dal social network insieme agli account di alcuni degli amministratori. Dopo due ore, e un tam-tam immediato partito su Internet, la pagina è stata ripristinata e adesso è di nuovo online.
Il popolo viola è il movimento nato proprio su Facebook dove ha lanciato il No Berlusconi Day del cinque dicembre 2009 e varie mobilitazioni seguite negli scorsi mesi (dal sostegno al programma online di Michele Santoro Rai per una Notte, alle iniziative contro il bavaglio e il legittimo impedimento).
E’ ancora mistero sui motivi dell’oscuramento temporaneo. Alla vigilia del voto del parlamento sulla sfiducia al governo Berlusconi, i moderatori avevano parlato apertamente di censura: “E’ un atto di censura gravissimo che qualifica Facebook come strumento dei regimi” il loro comunicato seguito da una petizione pubblica. Per domani i viola hanno lanciato con gli studenti e i cittadini dell’Aquila una manifestazione nei pressi del Parlamento per chiedere la sfiducia del governo.
Non sono ancora chiare le possibili cause del blocco temporaneo. Tra blogger e i militanti si fanno una serie di ipotesi.
Secondo alcuni potrebbe essere un atto d’imperio di Facebook, sempre più chiuso e spostato “a destra” dopo la chiusura della pagina degli Anonymous, il gruppo di hacker che, a sostegno di Wikileaks, hanno messo sotto attacco i siti web di Visa, Mastercar, Amazon (a loro volta “colpevoli” di aver chiuso i conti in sostegno di Julian Assange).
Ma il tutto potrebbe essere anche nato da contrapposizioni interne. Da tempo il Popolo Viola è attraversato da profonde spaccature tra chi si sente parte della “linea” del paginone nazionale (quello che ha subito il black-out) e numerosi fuorisciti che hanno fondato gruppi contrapposti, sempre su Facebook. Quest’ultimi, è la teoria di numerosi blog, avrebbero segnalato al social network la natura “inappropriata” dei contenuti sulla pagina, segnalazioni che avrebbero portato alla chiusura temporanea.
Sulla pagina ripristinata i moderatori scrivono: “Aspettiamo di conoscere le motivazioni su quello che è accaduto. Grazie a tutti per la solidarietà e il sostegno”. Da Facebook - che in Italia ha solo uffici commerciali per la pubblicità – fanno sapere che chiarimenti dovrebbero arrivare in giornata.
Aggiornamento 17:47. Gli amministratori della pagina hanno ricevuto una mail ufficiale da Facebook che spiega come la pagina sia stata chiusa per errore, e come il social network accetti ora solo account che fanno riferimento a persone fisiche.
Federico Mello (Il Fatto Quotidiano - 13 dicembre 2010)
Il popolo viola è il movimento nato proprio su Facebook dove ha lanciato il No Berlusconi Day del cinque dicembre 2009 e varie mobilitazioni seguite negli scorsi mesi (dal sostegno al programma online di Michele Santoro Rai per una Notte, alle iniziative contro il bavaglio e il legittimo impedimento).
E’ ancora mistero sui motivi dell’oscuramento temporaneo. Alla vigilia del voto del parlamento sulla sfiducia al governo Berlusconi, i moderatori avevano parlato apertamente di censura: “E’ un atto di censura gravissimo che qualifica Facebook come strumento dei regimi” il loro comunicato seguito da una petizione pubblica. Per domani i viola hanno lanciato con gli studenti e i cittadini dell’Aquila una manifestazione nei pressi del Parlamento per chiedere la sfiducia del governo.
Non sono ancora chiare le possibili cause del blocco temporaneo. Tra blogger e i militanti si fanno una serie di ipotesi.
Secondo alcuni potrebbe essere un atto d’imperio di Facebook, sempre più chiuso e spostato “a destra” dopo la chiusura della pagina degli Anonymous, il gruppo di hacker che, a sostegno di Wikileaks, hanno messo sotto attacco i siti web di Visa, Mastercar, Amazon (a loro volta “colpevoli” di aver chiuso i conti in sostegno di Julian Assange).
Ma il tutto potrebbe essere anche nato da contrapposizioni interne. Da tempo il Popolo Viola è attraversato da profonde spaccature tra chi si sente parte della “linea” del paginone nazionale (quello che ha subito il black-out) e numerosi fuorisciti che hanno fondato gruppi contrapposti, sempre su Facebook. Quest’ultimi, è la teoria di numerosi blog, avrebbero segnalato al social network la natura “inappropriata” dei contenuti sulla pagina, segnalazioni che avrebbero portato alla chiusura temporanea.
Sulla pagina ripristinata i moderatori scrivono: “Aspettiamo di conoscere le motivazioni su quello che è accaduto. Grazie a tutti per la solidarietà e il sostegno”. Da Facebook - che in Italia ha solo uffici commerciali per la pubblicità – fanno sapere che chiarimenti dovrebbero arrivare in giornata.
Aggiornamento 17:47. Gli amministratori della pagina hanno ricevuto una mail ufficiale da Facebook che spiega come la pagina sia stata chiusa per errore, e come il social network accetti ora solo account che fanno riferimento a persone fisiche.
Federico Mello (Il Fatto Quotidiano - 13 dicembre 2010)
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