Con 289 milioni di euro incassati nel 2010 grazie ai
rimborsi elettorali i partiti politici italiani sono (di gran lunga) i più
pagati d’Europa. Non solo: mentre negli altri Paesi europei, i bilanci dei
partiti devono essere convalidati dalla Corte dei Conti, in Italia sono i
partiti stessi a certificare i loro bilanci, al di fuori di qualsiasi verifica
di legge. Come è emerso dai casi Lusi e Belsito, senza nessuna garanzia di
imparzialità. Nella più totale segretezza. Senza tetti massimi. E con un’enorme
perequazione tra spese sostenute e rimborsi effettivamente percepiti. L'opacità
dei conti dei partiti, di cui discettano da giorni i quotidiani, è figlia di
questo sistema.
Qualche cifra: i partiti italiani ricevono, ogni anno e
per tutta la durata della legislatura, anche quando questa si è conclusa in
anticipo, fino a quattro euro per ogni iscritto alle liste
elettorali, mentre nella civilissima Germania ricevono 0,85 centesimi di
euro per ogni iscritto, nel quadro di un sistema dove oltrettutto ogni
spesa sostenuta va certificata e garantita da un ente esterno e imparziale.
Risultato: il finanziamento pubblico ai partiti tedeschi è costato 133 milioni
di euro, meno della metà dell'Italia. Altra particolarità: per qualsiasi
elezione, fosse anche un'elezione regionale, un partito italiano che abbia
superato la soglia dell'1% di voti, riceve un particolare rimborso elettorale,
anche se non ha nessun parlamentare o consigliere eletto. Il motivo? Le soglie
di sbarramento valgono per la rappresentanza, non per il denaro pubblico. In
questo caso, trattandosi di soldi pubblici, vige il sistema proporziale.
Domanda: ma non era stato abolito per via referendaria il finanziamento
pubblico ai partiti?
FRANCIA
Per accedere ai fondi del finanziamento pubblico i partiti
devono, in base a una legge dello Stato del 1988, avere ottenuto
alle politiche almeno l'1% dei voti in 50 circoscrizioni. Ricevono, ogni
anno e per tutta la durata della legislatura, 1,63 euro per ogni voto ottenuto.
Cui vanno aggiunti i rimborsi che lo Stato eroga per coprire le spese di quei
candidati alla presidenza della Repubblica che abbiano ottenuto almeno il 5%
dei voti validi. C'è un tetto massimo di spesa di 13 milioni di euro per il
primo turno e oltre 18 milioni di euro per il secondo turno. Sono vietati i
finanziamenti esteri e tutti i contributi privati devono essere tracciabili
tramite assegno. A fronte dei quasi 300 milioni di euro italiani i partiti
politici francesi hanno incassato 80 milioni di euro nel 2010 .
GRAN BRETAGNA
È il sistema di finanziamento della politica più lontano da
quello italiano perché si basa essenzialmente sui contributi privati e sulle
quote associative degli iscritti. Il finanziamento pubblico - erogato dalle due
Camere - aiuta solo i partiti di opposizione, in ossequio al principio
dell'alternanza anglosassone, sulla base del numero di seggi vinti e voti
raccolti. Il Labour Party, principale partito di opposizione al governo
Cameron, riceve ogni anno 5 milioni di sterline, circa 6 milioni e cinquecento
mila euro. A fronte dei quasi 300 milioni di euro italiani i partiti politici
inglesi hanno incassato poco più di 6 milioni di euro nel 2010 .
GERMANIA
Benché il sistema tedesco non sia tra i meno onerosi, la
legge che disciplina il finanziamento della politica è assolutamente
inflessibile. Tutti i partiti hanno l'obbligo di rendere conto della
provenienza e della destinazione delle risorse finanziarie che percepiscono
ogni anno. Le quote degli iscritti ai partiti copronocirca un quarto del
bilancio dei partiti. I contributi pubblici vengono calcolati come rimborso
delle spese elettorali sulla base di 0,70 euro per ogni voto valido ottenuto
dal partito e di 0,85 per ogni iscritto alle liste elettorali. I contributi
privati non possono superare il 15% del budget del partito. C'è un rigoroso
controllo - anche preventivo - da parte della Corte dei Conti federali. I
rimborsi sono proporzionati ai consensi, necessariamente un partito deve
ricevere l'1% di voti nel Lander e lo 0,5% nel Bundestag. Chi sgarra
rischia il carcere dai 3 ai 5 anni. A fronte dei quasi 300 milioni di euro
italiani i partiti politici tedeschi hanno incassato 133 milioni di euro
nel 2010.
SPAGNA
La Corte dei Conti può pronunciarsi sul bilancio dei partiti
e decidere di togliere ad un determinato partito, come in Germania, il
diritto ad essere finanziato in caso di mancato rendiconto
ingiustificato. Il rimborso è basato sui seggi conquistati e sui voti
conquistati A fronte dei quasi 300 milioni di euro italiani i partiti politici
spagnoli hanno incassato 82 milioni di euro nel 2010.
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