"Dopo gli anni ovattati dell'infanzia e quelli spensierati dello studio ci si immerge nella catena lavorativa che, al di là di qualunque gratificazione, assorbe e lascia poco tempo ... e poi finalmente arriva la tua quarta dimensione ... e ritrovi quella serenità smarrita."

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lunedì 10 gennaio 2011

Passaparola, lunedì 10 gennaio, ore 14.00

Testo:

Buongiorno a tutti, questa è la settimana decisiva, finalmente, per sapere se la legge sul legittimo impedimento che ha garantito l’impunità da qualche mese a Berlusconi dopo la bocciatura del lodo Alfano, è o non è conforme alla nostra Costituzione, con un po’ di presunzione possiamo dire che noi già lo sappiamo che non è conforme alla Costituzione perché siamo molto affezionati all’Art. 3, in cui si proclama l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge senza distinzioni di razza, di religione e anche di condizioni personali e sociali, quindi non importa la carica, siamo tutti uguali di fronte alla legge, mentre in questa legge si stabilisce che almeno per 18 mesi ci sono alcune persone più uguali degli altri perché possono rinviare senza neanche documentarli, documentare i loro impedimenti, le udienze dei loro processi e sono il Presidente del Consiglio e i suoi Ministri.
La legge sul legittimo impedimento - Intanto vediamo di cosa si dovrà occupare la Corte Costituzionale non nella giornata dell’11 gennaio, martedì come ci ha stato annunciato dopo il rinvio di dicembre, ma nella giornata di giovedì 13 gennaio, quando dovrebbe essere presa la decisione, mentre poi le motivazioni della sentenza che saranno stese dal relatore, Sabino Cassese, dovrebbero arrivare intorno al 25 gennaio, ma giovedì dovremmo sapere già cosa ha deciso la Corte con il dispositivo che annuncia sì o no al ricorso del Tribunale di Milano, le tre eccezioni di incostituzionalità avanzate dal Tribunale di Milano nei processi Mediaset, Mills e Media Trade.
La legge di cui parliamo è la legge 7 aprile 2010 N. 51 “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza, Art. 1 “per il Presidente del Consiglio dei Ministri costituisce legittimo impedimento ai sensi dell’Art... del codice di procedura, a comparire nelle udienze dei procedimenti penali in quanto imputato, il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti, in particolare dagli articoli… decreti etc., dal regolamento interno del Consiglio dei Ministri, di cui al Decreto etc., delle relative attività preparatorie e consequenziali, nonché di ogni attività comunque coessenziali alle funzioni di governo, quindi tutte le volte che deve fare qualcosa in qualità di Presidente del Consiglio, tutte le volte che deve preparare qualcosa che deve poi fare in qualità di Presidente del Consiglio, tutte le volte che dopo avere fatto qualcosa in qualità di Presidente del Consiglio deve fare qualcos’altro di consequenziale a quello che ha fatto in qualità di Presidente del Consiglio, o comunque qualcosa che lui riesce a appiccicare e a definire coessenziale alle funzioni di Presidente del Consiglio, quest’ultimo può mandare in fumo e udienze dei suoi processi.
Comma 2 dell’Art. 1 “per i Ministri l’esercizio delle attività previste dalle leggi e dai regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni, nonché di ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di governo, costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali quali imputati.
Quindi di fatto il Presidente del Consiglio con un po’ più di possibilità di farla franca, i Ministri con quasi tutte le possibilità di farla franca, comma 3 dell’Art. 1 “il giudice su richiesta di parte – la parte è il Presidente del Consiglio o il Ministro imputato – quando ricorrono le ipotesi di cui ai due commi precedenti, rinvia il processo a altra udienza”. Comma 4 “ove la presidenza del Consiglio dei Ministri attesti che l’impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, quelle di Ministro o quelle tanto più di Premier, il giudice rinvia il processo a udienza successiva, al periodo indicato” e quanto può durare il periodo? Non può essere superiore a 6 mesi.
Quinto comma “il corso della prescrizione rimane sospeso per l’intera durata del rinvio etc.” comma 6 dell’Art. 1 “le disposizioni del presente articolo, si applicano anche ai processi penali in corso in ogni fase, stato o grado alla data di entrata in vigore della presente legge” certo si applicano i processi che hanno Berlusconi suoi Ministri, altrimenti come facevano a fare questa legge? Quindi i processi già cominciati prima che fosse in vigore questa legge.
Art. 2 “le disposizioni di cui all’Art. 1, si applicano fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale recante la disciplina organica delle prerogative del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri, nonché della disciplina attuativa delle modalità di partecipazione degli stessi ai procedimenti penali e comunque non oltre 18 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, salvo i casi previsti dall’Art. 96 della Costituzione, al fine di consentire al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri, il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge”. Comma 2 dell’Art. 2 “la presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale”.
Quindi sulla Gazzetta Ufficiale c’è andato l’8 aprile, dal 9 aprile questa legge diventa esecutiva, infatti da allora i 3 processi a Berlusconi si sono confermati, perché? Perché abbiamo visto che se l’impedimento è continuativo per il Premier o per i Ministri, il giudice deve rinviare per un periodo, a richiesta ovviamente degli imputati, Premier o Ministri per fino a 6 mesi e questi 6 mesi possono diventare 18 mesi al massimo, nel frattempo scrive la legge all’Art. 2 “entrerà in vigore la legge costituzionale” che non c’è ancora , anzi non l’hanno neanche presentata e è passato quasi? Quasi un anno, siamo a gennaio 2011 e questa legge che annunciava questa Legge costituzionale che avrebbe dovuto normare l’intera materia in via definitiva, non è stata neanche presentata, perché? Perché le leggi costituzionali richiedono tempo e Berlusconi non vuole salvarsi dai processi con una legge Costituzionale perché sa che una legge costituzionale non passerebbe, perché non c’è la maggioranza in Parlamento e non passerebbe tanto più perché anche se avesse la maggioranza in Parlamento, quella legge verrebbe poi bocciata dal referendum confermativo che è l’ultima istanza prima che entrino in vigore le leggi costituzionali, quindi è un bluff questo legittimo impedimento, perché dice: ci deve consentire quei 18 mesi necessari a fare una legge costituzionale per mettere al riparo il Lodo Alfano costituzionale, il Premier e i suoi Ministri dai processi penali, ma poi questa legge non l’hanno fatta, né è prevedibile che riescano a farla visto che richiede una doppia lettura e un doppio voto alla Camera, al Senato, poi di nuovo alla Camera e al Senato uguali, dovrebbe arrivare tutto entro ottobre e siamo a gennaio e non l’hanno ancora presentata e non hanno ancora iniziato a discuterla e non hanno neanche votato nulla, quindi di qui a ottobre dovrebbero approvare questa legge con la nulla maggioranza che hanno alla Camera, Camera, Senato, Camera Senato, quindi è impossibile, è un bluff, non è vero, non ci sarà questa legge costituzionale, ci sarà qualcos’altro che ancora non si capisce cosa, ma intanto loro dicono che gli servono 18 mesi per fare questa legge che in realtà non fanno, ok? La legge costituzionale Lodo Alfano bis.
Letta questa legge i giudici costituzionali devono decidere se è o non è conforme alla Costituzione, se la ritengono conforme o non la ritengono conforme lo sapremo giovedì, quali sono i punti critici? I punti critici sono intanto il fatto plateale, che lo capiscono tutti, che il legittimo impedimento non è una novità, non è un’invenzione di Berlusconi, è un’invenzione di Berlusconi il legittimo impedimento speciale per lui, per sé e per i suoi Ministri, perché? Perché il legittimo impedimento è già previsto per tutti i cittadini che siano imputati e che debbano comparire nelle udienze a loro carico dall’Art. 420 ter del Codice di Procedura Penale, perché? Perché se vengo convocato in un processo dove sono imputato e sono immobilizzato a letto perché ho avuto un incidente d’auto o perché sono malato, oppure perché non posso assolutamente rinviare un impegno di lavoro gravissimo, importantissimo, dall’altro capo del pianeta, magari, documento di avere questo impedimento che ritengo legittimo, il giudice cosa fa? Verifica se l’impedimento ce l’ho davvero o se me lo sono inventato, verifica, tramite sempre la Polizia Giudiziaria se è vero dunque se sono impedito e poi verifica lui se quell’impedimento è legittimo oppure no, ci possono essere degli impedimenti veri ma non legittimi, non ho voglia di andare in Tribunale, perfetto, è un impedimento, ma non è legittimo, oppure devo andare al cinema, è un impedimento ma non è legittimo, devo andare a puttane, faccio un caso così teorico, nulla a che vedere con il Presidente del Consiglio che mai farebbe una cosa del genere, impedimento reale ma non legittimo.
Quindi il giudice in quel caso dice: ho l’impedimento, non è vero e quindi l’udienza si tiene lo stesso anche se tu non vieni, peggio per te, ti avevo convocato, oppure l’impedimento c’è ma non è legittimo e l’udienza si tiene lo stesso in tua assenza, peggio per te ti avevo convocato.
Se invece valuta che l’impedimento è legittimo e è reale, rinvia l’udienza, quindi ogni volta che il Presidente del Consiglio ha un’attività di governo o connessa all’attività di governo in base già oggi, da sempre, all’Art. 420 ter del Codice di Procedura Penale, può tramite i suoi Avvocati dire: oggi ho il Consiglio dei Ministri, oggi ho questo impegno, anzi facciamo così, dato che sono la persona più impegnata del paese, perché sono il Capo del Governo, vi faccio un elenco di tutte le date che ho libere e di tutte le date che ho impegnate e così voi cercate di fissarmi le udienze nelle date che ho libere, di modo che si possano tenere i processi e io possa svolgere la mia attività di governo.
Questo è quello che ha scritto più volte la Corte costituzionale per esempio di quando Previti sfuggiva ai suoi processi, dicendo di essere obbligato a votare in aula, gli hanno detto: nessuno vuole impedirti di votare in aula, ci fai sapere quali sono i giorni in cui non si vota in aula e così facciamo le udienze in quei giorni.
Leale collaborazione tra il Parlamento e la giustizia, questo è il principio che ha sempre esplicitato la Corte Costituzionale, vi sembra che sia leale collaborazione tra governo e giustizia la legge sul legittimo impedimento? No, perché non collabora affatto il Presidente del Consiglio e neanche i suoi Ministri, fa una legge in cui dice: per un anno e mezzo, 18 mesi, non ci sono mai, non chiedetemi perché, perché non ho voglia di dirvelo, prendete per buono un certificato che vi mando tramite la Segreteria di Palazzo Chigi e prendete ordini da un Segretario di Palazzo Chigi, i giudici come possono prendere ordini da un segretario di Palazzo Chigi? La Costituzione dice che sono soggetti soltanto alla legge, non ai segretari di Palazzo Chigi, quindi quali speranze può avere una legge del genere di passare il vaglio di costituzionalità, visto che per dichiararla legittimamente costituzionale i giudici della Corte Costituzionale dovrebbero venire meno alla Comune e ai principi che loro stessi hanno sempre esplicitato nel corso degli anni? Nessuna speranza di passare se i giudici della Corte Costituzionale, decidessero solo e esclusivamente sulla base del diritto costituzionale, Costituzione alla mano e niente altro.
Se la corte emette una sentenza politica - Se invece fanno una sentenza politica, allora è tutto possibile, perché dico una sentenza politica? Sarebbe un abominio, una sentenza politica già in un Tribunale, figuratevi una sentenza politica nella Corte Costituzionale che è il giudice delle leggi, la più alta garanzia che abbiamo della nostra democrazia, l’ultimo baluardo di difesa della nostra Costituzione, come può fare una sentenza politica?Cercando, ma basta leggere i giornali di questi giorni, i giornali di questi giorni sono pieni di commenti anonimi di giudici costituzionali che tra l’altro sono 15, mica sono un centinaio, i quali fanno trapelare e poi non smentiscono neanche il Presidente di avere fatto trapelare i loro orientamenti vari sulla materia e una delle parole più usate in questi giorni è “compromesso” il compromesso cos’è? Una sentenza politica, non ci può essere compromesso sui principi costituzionali, una legge o è costituzionale o è incostituzionale, se è in parte incostituzionale comunque è incostituzionale.
O è tutta costituzionale oppure anche se ce ne è solo un pezzo incostituzionale va cassata, cosa si vuole tutelare? Lo scrivono gli autori della legge, Alfano e i suoi mandanti “il sereno svolgimento delle funzioni attribuite dalla Costituzione e dalla legge al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri” come si fa a tutelare il sereno svolgimento delle funzioni? Secondo loro sospendendo per un anno e mezzo i processi senza neanche documentare gli impedimenti, questa è la tesi di chi ha fatto questa legge, del cavolo! La Corte Costituzionale deve dirci se questo è il modo di tutelare il sereno svolgimento delle funzioni del Premier e dei suoi Ministri, cosa può decidere la Corte Costituzionale? Non dimenticatevi che deve rispondere alle eccezioni di incostituzionalità, 3, presentate dal Tribunale di Milano su richiesta della Procura di Milano, il Tribunale di Milano dice: noi vogliamo continuare le udienze a carico di Silvio Berlusconi perché riteniamo che la legge che ci impedisce di farlo per 18 mesi è incostituzionale, che ci dite? Abbiamo ragione o ha ragione lui? Ha ragione la legge o abbiamo ragione noi che diciamo che la legge è incostituzionale? Questo è il quesito a cui deve rispondere in soldoni la corte giovedì 13, la corte può decidere che ha ragione il Tribunale di Milano, sentenza di accoglimento del ricorso dell’eccezione di incostituzionalità del Tribunale di Milano e quindi accogliendo il ricorso, si dichiara incostituzionale il legittimo impedimento previsto dalla Legge 7 aprile 2010 N. 51, legge che scompare, viene rasa al suolo e i processi a Berlusconi ricominciano, dopodiché Berlusconi può avvalersi dei legittimi impedimenti secondo l’articolo 423 del Codice di Procedura Penale, ogni volta documenta che non può esserci, ogni volta il Giudice verifica e se verifica che l’impedimento è reale e è legittimo, rinvia l’udienza.
Seconda possibilità: una sentenza di respingimento delle eccezioni avanzate dal Tribunale di Milano, i giudici dicono: no, la legge sul legittimo impedimento non è incostituzionale, è conforme alla Costituzione, respingiamo il ricorso, i 23 ricorsi del Tribunale di Milano, si va avanti come si è andati avanti da aprile a questa parte, quindi fino a ottobre non si possono tenere udienze a carico del Presidente del Consiglio o di eventuali Ministri che nei loro processi volessero usare questa legge, la legge rimane in piedi tale e quelle, queste sono le due possibilità nel caso in cui i giudici ci facessero una sentenza non politica, poi ci sono i due compromessi, che sono la sentenza in cui si fa un accoglimento parziale del ricorso del Tribunale di Milano e quindi si boccia parzialmente, dichiarando parzialmente il legittimo impedimento l’altra possibilità è che si rigetti il ricorso del Tribunale di Milano, dichiarando però che una parte della legge va riscritta e la Corte Costituzionale con un provvedimento additivo riscrive quella legge, questa possibilità ha un nome che è: sentenza additiva di illegittimità.
Perché addentrarsi in questi cavilli? Perché è molto importante quello che decidono i giudici, non soltanto per vedere cosa succede il giorno dopo nei processi a Berlusconi e ai suoi Ministri, ma anche perché mercoledì, il giorno prima di decidere sulla legge del legittimo impedimento, i giudici devono valutare se siano o non siano ammissibili i referendum che sono 6 in tutto, 3 li ha presentati Di Pietro, c’è anche quello sull’acqua pubblica tra gli altri, ma soprattutto c’è quello sulla legge del legittimo impedimento, e il quesito che Di Pietro ha depositato con più di 500 mila firme, ben di più di 500 mila è molto semplice: volete voi l’abrogazione della legge 7 aprile 2010 N. 51? Volete abolire la legge sul legittimo impedimento? E’ chiaro che i giudici in teoria dovrebbero dire: sì è legittimo andare a votare, chiamare il popolo a votare proprio contro una legge, il referendum è uno strumento previsto dalla Costituzione, come fanno a stabilire che il quesito referendario di Di Pietro non è ammissibile, è prevedibile che dicano: sì, è giusto che i cittadini possano esprimersi e pronunciarsi, è chiaro che se poi il giorno dopo è la stessa Corte Costituzionale a cancellare la legge sul legittimo impedimento, il referendum non si fa più, perché? Perché il referendum vuole cancellarla, l’ha già cancellata la Corte Costituzionale, non c’è più l’oggetto del contendere e quindi risparmiamo anche i soldi che sono necessari per convocare i comizi elettorali, anche se è vero che i referendum si potrebbero tenere accorpati alle elezioni amministrative di primavera.
Se invece i giudici la mantengono questa legge, allora sì che il referendum si terrebbe, si terrebbe perché? Perché la legge c’è ancora, la cosa succede se i giudici ne cancellano una parte, dichiarandone parzialmente l’illegittimità? Oppure se fanno una sentenza in cui la dichiarano legittima, ma ne riscrivono un pezzo? Sentenza additiva di legittimità? E’ un bel problema, perché? Perché o ne cancellano o ne correggono una parte, ma Di Pietro vuole cancellarla tutta, quindi in teoria sia che ci sia la sentenza additiva di legittimità, sia che ci sia la sentenza di illegittimità parziale, sia che ci sia la sentenza di legittimità totale, sia che la legge resti in piedi tutta, sia che la legge resti in piedi in parte, sia che la legge resti in piedi tutta ma con una parte riscritta, comunque il referendum dovrebbe essere ammissibile e invece pare che se i giudici accolgono, ma solo parzialmente il ricorso della Procura del Tribunale di Milano, quindi che cancellano, ma solo parzialmente questa legge, il referendum potrebbe comunque saltare e quindi Berlusconi potrebbe ottenere un mezzo legittimo impedimento e noi cittadini non potremo abolirlo, chi decide che ne è del referendum? La Corte di Cassazione, quindi bisogna aspettare che ci dica la Corte Costituzionale se il referendum è ammissibile e è probabile che dica sì, poi bisogna aspettare che giovedì la Corte Costituzionale ci dica cosa ne pensa della legge che il referendum vuole abrogare, dopodiché salvo il caso che la tengano in piedi completamente, cosa abbastanza improbabile, sarà la Corte di Cassazione a stabilire se quelle sentenze mezzo e mezzo, rendono ancora possibile o meno il referendum di Di Pietro e quindi la nostra possibilità di andare a votare pro o contro l’impunità di Berlusconi.
Il referendum di Di Pietro - Queste sono le opzioni, la più probabile naturalmente è quella all’italiana, c’è una soluzione in cui i giudici accolgono parzialmente il ricorso del Tribunale di Milano, tengono in piedi il legittimo impedimento speciale super per Berlusconi e Ministri, ma danno una limatina alle attività che sono considerate automaticamente portatrici del legittimo impedimento, dicono: ti sei allargato un po’ troppo con tutte queste attività preparatorie, consequenziali, coessenziali etc., riduciamole un po’ e poi quelle sono legittimo impedimento automatico per 6 mesi, 12 mesi, fino a 18 mesi, così facendo tenterebbero di impedire il voto popolare, pensate il terrore che regna nei palazzi della politica all’idea che gli italiani in primavera, insieme a scegliere sindaci etc., siano chiamati alle urne per dire: volete che Ministri venga processato o no?Perché questo è il referendum, è la zeppa che Di Pietro ha infilato con il referendum, un referendum dove la legge potrà finalmente dire: sì, siamo tutti uguali di fronte alla legge, vogliamo che sia processato e guardate che lo potrebbero dire anche quelli che pensano che Berlusconi sia innocente, anche gli elettori di centro-destra, è una domanda talmente importante che potrebbe persino fare il quorum, soprattutto se si andasse a votare nei giorni delle elezioni amministrative, volete che la legge sia uguale per tutti o che sia più uguale per Berlusconi? Questo è il succo del referendum, è questo che terrorizza non solo i berlusconiani, pensate Berlusconi costretto da solo a farsi campagna elettorale dicendo: votate per la mia impunità, sarebbe la prima volta in 17 anni che è costretto a dire esplicitamente che il voto gli serve per l’impunità, dall’altro lato preoccupa il centro-sinistra, perché ci sono tutti quei paraculi, soprattutto nel PD, quelli che vogliono allearsi con l’Udc , oppure anche quelli della sinistra radicale, i vendoliani che ritengono non tutti i vendoliani, quei vendoliani che ritengono che la questione giudiziaria sia sovrastruttura, sia roba poco interessante, che bisogna invece parlare d’altro, che il problema è un altro, basta demonizzare Berlusconi, lì si arriverebbe proprio alla polarizzazione, chi sta con la Costituzione? E chi sta con Berlusconi!
Non ci sarebbe spazio per i paraculi, ecco perché la partita che si sta giocando non riguarda soltanto il destino dei processi a Berlusconi, ma anche il destino dei referendum, che costringerebbero i politici a scegliere ciò che non hanno mai voluto scegliere in questi 15 anni, siamo tutti uguali di fronte alla legge a cominciare da voi oppure no? Questo è quello di cui si sta parlando in questi giorni, naturalmente il toto voto è in piena funzione, abbiamo Il Corriere della Sera che domenica dava addirittura i nomi e i cognomi di quelli favorevoli a bocciare la legge e di quelli favorevoli a mantenerla, quelli che sono convinti che la legge sia incostituzionale, secondo Il Corriere sarebbero 8, quindi uno in meno del 9 che bocciarono il lodo Alfano due anni fa e quelli convinti che la legge vada bene così, sarebbero addirittura 7, noi abbiamo quasi la metà della Corte Costituzionale, convinta che il legittimo impedimento è conforme al principio di eguaglianza e di soggezione del giudice, soltanto alla legge, pensate cole siamo ridotti, siamo appesi a 1.
Mentre sul lodo Alfano eravamo appesi a 2, adesso siamo appesi a 1 e chi sono quelli favorevoli al lodo Alfano? Anzi al legittimo impedimento, uno l’ha fatto sapere, si chiama Luigi Mazzella, è proprio quello più privo di freni inibitori, è quello che organizzò la cena a casa propria, qualche mese prima della sentenza del lodo Alfano dove invitò un altro giudice costituzionale che si chiama Napolitano, ma non c’entra niente con il Capo dello Stato, invitò Berlusconi, il Ministro Alfano e Gianni Letta, in segreto si trovarono a cena e in quella cena, potete indovinare di cosa si parlò, c’erano da una parte due giudici che avrebbero dovuto votare sul lodo Alfano e dall’altra c’era: Alfano che aveva scritto il lodo o l’aveva almeno firmato e Berlusconi utilizzatore finale del lodo Alfano, solo Di Pietro chiese la loro astensione e le loro dimissioni, probabilmente non si sono dimessi, hanno votato a favore del lodo Alfano e sono finiti in minoranza, adesso Mazzella tranquillo e beato cosa fa? Scrive ai suoi colleghi della Corte una letterina, in cui sostiene che anche il legittimo impedimento è legittimo, anzi neanche un minimo di prudenza, si è pure saputa questa cosa, poi c’è il Giudice Quaranta che viene dal Consiglio di Stato, poi c’è il Giudice Napolitano, quello della cena, questo Napolitano quando Di Pietro lo ha duramente criticato per quella cena con Berlusconi e Alfano gli ha fatto causa, Di Pietro ha detto: adesso astieniti nel voto almeno sui referendum, devi votare sui miei e mi hai fatto causa, sei parte in causa, c’è un conflitto di interessi, non sei sereno, non credo che l’appello di Di Pietro verrà accolto e poi c’è Giuseppe Frigo, l’ex Presidente delle Camere penali, l’Avvocato che è stato nominato in Corte Costituzionale dal Centro-destra quando tramontò la candidatura dell’Avvocato di Berlusconi Pecorella e poi Mazzella, Quaranta, Napolitano, Frigo e poi ce ne sono altri 3, mentre invece quelli contrari al legittimo impedimento sarebbero il relatore, Sabino Cassese, Tesauro, Gallo, un certo Finocchiaro, Criscuolo e Lattanzi e poi c’è la Giudice Saulle che non si è ancora capito bene come la pensi, è un bene che non si sia capito come la pensi, non bisognerebbe sapere niente su come la pensano, anzi sarebbe un bene se fossero tutti contrari al Lodo, perché l’idea stessa al legittimo impedimento, l’idea stessa che stiano discutendo pro o contro la Costituzionalità di una legge così manifestamente incostituzionale, dà l’idea di come siamo mal ridotti, anche nel supremo organo di garanzia costituzionale, ma del resto gli inquinamenti politici e affaristici e occulti di parte di questa Corte Costituzionale, purtroppo sono emersi dalle intercettazioni delle indagini sulla P3, che ha portato all’arresto di Flavio Carboni, di quel Pasqualino Lombardi, e quei faccendieri che l’estate scorsa sono stati beccati mentre trafficavano con Verdini, Dell’Utri e avevano costituito una vera e propria loggia segreta proprio allo scopo di influenzare le decisioni della Corte Costituzionale, della Cassazione e della Corte d’Appello di Milano, in quelle intercettazioni si sentiva Pasqualino Lombardi che si occupava di tenere i rapporti con alcuni giudici anche i giudici costituzionali, dire cose incredibili se pensiamo a cos’è la Corte e a cosa dovrebbe essere la Corte Costituzionale, cosa diceva Lombardi? Diceva che addirittura 7 o 6 di questi giudici avevano garantito a lui, Pasqualino Lombardi, piccolo faccendiere e traffichino avellinese, a lui, il loro voto a favore del lodo Alfano, tant’è che Presidente del Tribunale del riesame di Roma, nel provvedimento con cui confermava gli arresti per alcuni della P3 scriveva questa estate a agosto “Lombardi era riuscito a ottenere l’assicurazione sul voto nel senso voluto dai sodali – Dell’Utri, Verdini etc. – di 7 dei 15 giudici della Corte Costituzionale e poi uno cambiò idea e finì 9 a 6, resta il fatto che tale ingerenza ci fu e venne esercitata su almeno 6 giudici costituzionali che anticiparono a un soggetto come il Lombardi la loro decisione e questo faccendierino erpino, Lombardi Pasqualino così si esprimeva al telefono con i suoi soci “chist'erano 7 , sono stati sempre 7, l’ottavo non l'am mai truvato, caz taggiadire, noi ne tenevamo 5 certi e ce ne volevano altri 3, ne tenevamo 2 incerti e ce ne è rimasto uno, camma a fa?” lo ha confermato lo stesso Lombardi ai PM quando gli hanno chiesto di spiegare questa intercettazione, lui ha ammesso tranquillamente “facevo pressioni sulla Corte per acquisire meriti con Berlusconi”.
I giudici compromessi - Comunque vada a finire capite che qui la partita è già parzialmente persa, perché non siamo più sicuri e speriamo di essere smentiti giovedì, naturalmente, di poterci fidare neanche del massimo organo di garanzia, perché?
Adesso almeno sappiamo qual è la posta in gioco giovedì e speriamo di poterci vedere la prossima settimana a dire come facemmo due anni fa che sia pure per poco scarto, possiamo ancora fidarci almeno di un istituzione, la Corte Costituzionale, passate parola!

Marco Travaglio (Passaparola del 10 gennaio 2011)


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