È stato il presidente di turno della sezione feriale della Cassazione Antonio Esposito a fissare l’udienza del processo Mediaset al 30 di luglio. Lo ha fatto ieri mattina intorno a mezzogiorno perché c’è un rischio prescrizione che, ci risulta, è stato segnalato anche dalla Corte d’Appello di Milano, come avviene per qualsiasi processo. I giudici di secondo grado hanno confermato la condanna per Silvio Berlusconi a 4 anni di pena
(3 indultati) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per frode
fiscale 2002-2003. Esposito ha preso la sua decisione, obbligata, dopo
aver ricevuto il fascicolo Mediaset con indicato sulla copertina
“Prescrizione dal primo agosto 2013 al giugno 2014″. L’indicazione è
dell’apposita sezione spoglio della terza sezione penale della
Cassazione, presieduta da Saverio Mannino, dove il
ricorso della difesa Berlusconi è arrivato il primo luglio. Come per
ogni processo, è l’ufficio spoglio della sezione competente a esaminare
le carte e a indicare sulla copertina del fascicolo l’eventuale rischio
prescrizione, anche su segnalazione dei giudici di merito. Così è
avvenuto per il processo Mediaset. È la norma. Avvocati e politici berlusconiani si stracciano le vesti per “l’incredibile accelerazione della Cassazione”
ma, ci dice una fonte autorevole di piazza Cavour, “deve essere chiaro
che non c’è alcuna volontà di perseguitare Silvio Berlusconi. Il rischio
prescrizione impone di fissare la prima udienza utile per scongiurarla.
È la legge e deve valere per tutti”.
Dunque il
30 luglio, la prima data disponibile, sarà esaminato il ricorso di
Berlusconi senza la tagliola della prescrizione di cui il leader del Pdl
ha tanto beneficiato. L’ultima volta l’anno scorso al processo Mills.
La sezione feriale che dovrà giudicarlo è composta da giudici di
diverse sezioni scelti sulla base della disponibilità e dell’anzianità.
Dal 22 luglio al 15 settembre si occupa dei processi a rischio
prescrizione e delle misure cautelari. Ogni anno celebra una cinquantina
di processi che altrimenti andrebbero al macero. Proprio il presidente
Esposito, senza suscitare l’ira del centrodestra, il 4 agosto 2011 fissò
l’udienza del processo all’ex ministro Aldo Brancher
che si sarebbe prescritto il giorno dopo. Fu confermata la condanna per
ricettazione e appropriazione indebita. Il prossimo 30 luglio relatore
del processo Mediaset sarà Amedeo Franco, giudice della terza sezione penale con la fama di essere un magistrato “con la schiena dritta”.
Il problema della prescrizione è emerso, come ha spiegato il Corriere della Sera, dopo uno studio di diversi fattori legati a una delle leggi ad personam, la ex Cirielli,
a un complicato calcolo delle pause forzate del processo e alle
motivazioni della condanna, soprattutto all’interdizione dai pubblici
uffici. Sulla base di tutti questi elementi, se la Cassazione avesse
fissato l’udienza in autunno sarebbe stata già prescritta la frode
fiscale del 2002 e ci sarebbe stato il rischio concreto di un appello
bis e di un altro giudizio in Cassazione per ricalcolare la pena, anche
all’interdizione dai pubblici uffici. La Suprema Corte, osservando la
legge, lo ha evitato. D’altronde questo processo è già stato falcidiato
dalla prescrizione ad personam: cancellata, tra l’altro, l’appropriazione indebita per 276 milioni di dollari.
Marco Lillo e Antonella Mascali (Il Fatto Quotidiano del 10 luglio 2013)
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