Certo
di associazioni e circoli siamo pieni. Quasi tutti abbiamo tratto conclusioni
creandone o transitandovi in alcuni semplicemente.
In
genere le esperienze, almeno si dice, aiutano a crescere ma è certo che
qualunque “aggregazione” è fatta di uomini e donne che, in relazione alle
caratteristiche e qualità, possono determinare il successo o l’insuccesso.
Di
recente, con un gruppo di amici sufficientemente collaudati, si è dato vita a
una costola di un’associazione preesistente, allo scopo di non disperdere un
gruppo che aveva già trovato un buon equilibrio di “pacifica coesistenza” nel
convivere in una comune passione.
Confluiti
da diverse esperienze, ci si era ritrovati in un’associazione storica
palermitana che, per ragioni economiche e altro, era arrivata al punto che non
poteva più continuare a mantenersi.
Dopo
diverse ipotesi sperimentate per tenere in piedi in qualche modo - e con ipotesi organizzative
e strutturali diverse - la baracca, si decise di dare vita a un’avventura nuova
che, oltre a mantenere il gruppo “vagabondo”, tendesse a creare nuove
opportunità e occasioni di incontri e di crescita.
Da
qui è nata la Sezione palermitana dell’A.F.A., che ha già visto premiare
l’impegno profuso con l’arrivo di nuovi soci, anch’essi appassionati di
fotografia e pure loro alla ricerca di luoghi e persone nuove per svolgere
attività “costruttive”.
Riducendo,
quindi, al minimo i costi gestionali e, conseguentemente, di adesione
all’associazione, ci si è concentrati nel convogliare idee e iniziative da
sviluppare, immaginando le soluzioni su come realizzare le tante idee
possibili.
Tutti
gli associati sono qui abilitati a portare l'innovazione che necessita
per mantenere vivo l’impegno e l’interesse; le proposte vengono argomentate, collegialmente
discusse e viene infine deciso sul come portare avanti l'ipotesi di lavoro selezionata.
Costante
rimane l’opportunità e la possibilità del più ampio e libero confronto, senza
preclusione o pregiudizio alcuno.
Ciascuno,
con le variegate proposte e sottoponendo altresì all’esame le proprie
produzioni visive, illustra, esplicita, manifesta le proprie teorie/visioni
sottoponendosi e accettando serenamente eventuali possibili critiche o di ascoltare i diversi punti di
vista degli altri soci che, a turno, si pongono come osservatori e critici
attenti.
Siamo
già al secondo anno di attività e, oserei dire, che le prospettive augurano al
momento un orizzonte alquanto luminoso.
© Essec
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