In questi giorni a casa per effetto Covid19 ho seguito una
trasmissione tv in cui un acido Feltri commentava in poche battute il suo
disprezzo per il Sud Italia. Mario Giordano il giornalista mediatore lo ha
accompagnato bonariamente alla calma, nulla di più. A seguire poco prima del 25
Aprile dichiarazioni da tutto il meridione, di sdegno e indignazione. Perché?
Ci ho pensato su e ho gogglato:”Bilancio Libero quotidiano”. Mi è comparso un mondo. Ora è chiaro. Tutto chiaro. Secondo Legge 16 luglio 2012, n. 103 per il riordino dei contributi alle imprese editrici favorisce e regola la distribuzione sul territorio ma è un tentativo di sbarramento all'orda delle lobby del settore, ce ne sono parecchie e anche molto potenti. Libero quotidiano è fra le testate con maggiori finanziamenti 2016, fonte Dipartimento per l'informazione e l'editoria: https://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2016/.
Vado avanti e indietro nella ricerca e, fonte informazioneeditoria.gov.it, è sempre Libero tra i più finanziati. Anzi il bilancio 2012 è 29,5MLN, 2013 di 26,4MLN, 2017 9,4MLN (fonte http://www.datamediahub.it/2018/08/02/la-radiografia-di-libero-quotidiano/#axzz6KbOtL9OK).
Si può leggere tutte le prime pagine di Libero all'URL http://www.funize.com/giornali/Libero.
Ci sono quindi pressioni a seguito di una legge che frena il finanziamento statale ad editoria come quella di Libero che riceve contributi pubblici. Contributi a chi è sempre in perdita con andamento lineare e discendente e realizza titoli infamanti, razzisti e xenofobi per i 2/3, due terzi, di quella Italia che lo paga e ne contribuisce la sopravvivenza. Siamo stupidi, senza memoria?
L'Editore Angelucci, dalla nascita del quotidiano nel 2000 ha investito circa 30MLN, è stato condannato per aveva provato ad aggirare la normativa che regola il finanziamento ai due quotidiani in suo possesso, Libero e Il Riformista, aveva richiesto contributi per entrambi i suoi giornali. Ma la legge vieta di richiedere finanziamenti per più di una testata allo stesso editore. Per superare il divieto, le due società avevano sostenuto di appartenere a due editori differenti. La condanna per falso e tentata truffa è rimasta confermata in Appello solo per falso a un anno e quattro mesi, pena sospesa. Al momento resta un'indagine per traffico d’influenze per ottenere una sentenza più morbida in Cassazione.
Per beneficiare poi di finanziamenti pubblici Libero è passato, come ordinamento, a supplemento di un'altra testata , poi in seguito acquisita, Opinioni nuove, organo ufficiale del Movimento Monarchico Italiano secondo Legge 7 marzo 2001, n. 62 e d.P.R. 7 novembre 2001, n. 460 con la trasformazione a cooperativa di giornalisti. Feltri era già stato Presidente il 14 marzo 2001 del Convegno di presentazione del Manifesto Politico del Movimento Monarchico Italiano. Bene e con questo?
Libero ha una diffusione tiratura 87724, copie carta vendute 30327, digitale 1354 (ago 2019), una quarantina di giornalisti tra professionisti e praticanti. Quanto costa fare una copia? Un confronto con Repubblica: 509.141 tiratura, 396.446 copie vendute 712 dipendenti, fatturato 555M€, ricavo distribuzione (30% tiratura) 175M€.
Realizzare copie per venderne i 2/3 significa drogare il sistema, vendere spazi pubblicitari sulla tiratura, il costo della stampa ricade su circa il 25% del costo totale editoriale. Poi il sistema si droga con copie sostegno su aerei, hotel etc. Il rapporto tiratura dipendenti e gestione è quasi costante, anche se su Repubblica è più basso di Libero che quindi "costa" e chi paga poi alla fine del giro conto siamo noi cittadini, lo Stato che finanzia e che viene munto come una vacca grassa. Ma d'altra parte è lo Stato che si fa aggirare e raggirare.
L'Art. 21 Costituzione - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. […] qui inizierebbe un lungo e controverso dibattimento ed in questa fascia oscura e molle si inserisce Feltri. Ogni esternazione, dichiarazione, titolo, prima pagina è quindi teso alla sopravvivenza del sistema editoriale Libero, un dinosauro che morendo si dibatte nella polvere di giurisprudenza incerta.
Rispolvero il Testo unico dei doveri del giornalista, 22 gen 2019, si ispira a principi costituzionali ma Feltri tradisce diversi punti del documento a cui dovrebbe ispirarsi
a) difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti;
b) rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia;
c) tutela la dignità del lavoro giornalistico e promuove la solidarietà fra colleghi attivandosi affinché la prestazione di ogni iscritto sia equamente retribuita;
d) nelle trasmissioni televisive rispetta il principio del contraddittorio delle tesi, assicurando la presenza e la pari opportunità nel confronto dialettico tra i soggetti che le sostengono – comunque diversi dalle parti che si confrontano nel processo – garantendo il principio di buona fede e continenza nella corretta ricostruzione degli avvenimenti;
e) cura che risultino chiare le differenze fra documentazione e rappresentazione, fra cronaca e commento, fra indagato, imputato e condannato, fra pubblico ministero e giudice, fra accusa e difesa, fra carattere non definitivo e definitivo dei provvedimenti e delle decisioni nell’evoluzione delle fasi e dei gradi dei procedimenti e dei giudizi.
Ci ho pensato su e ho gogglato:”Bilancio Libero quotidiano”. Mi è comparso un mondo. Ora è chiaro. Tutto chiaro. Secondo Legge 16 luglio 2012, n. 103 per il riordino dei contributi alle imprese editrici favorisce e regola la distribuzione sul territorio ma è un tentativo di sbarramento all'orda delle lobby del settore, ce ne sono parecchie e anche molto potenti. Libero quotidiano è fra le testate con maggiori finanziamenti 2016, fonte Dipartimento per l'informazione e l'editoria: https://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2016/.
Vado avanti e indietro nella ricerca e, fonte informazioneeditoria.gov.it, è sempre Libero tra i più finanziati. Anzi il bilancio 2012 è 29,5MLN, 2013 di 26,4MLN, 2017 9,4MLN (fonte http://www.datamediahub.it/2018/08/02/la-radiografia-di-libero-quotidiano/#axzz6KbOtL9OK).
Si può leggere tutte le prime pagine di Libero all'URL http://www.funize.com/giornali/Libero.
Ci sono quindi pressioni a seguito di una legge che frena il finanziamento statale ad editoria come quella di Libero che riceve contributi pubblici. Contributi a chi è sempre in perdita con andamento lineare e discendente e realizza titoli infamanti, razzisti e xenofobi per i 2/3, due terzi, di quella Italia che lo paga e ne contribuisce la sopravvivenza. Siamo stupidi, senza memoria?
L'Editore Angelucci, dalla nascita del quotidiano nel 2000 ha investito circa 30MLN, è stato condannato per aveva provato ad aggirare la normativa che regola il finanziamento ai due quotidiani in suo possesso, Libero e Il Riformista, aveva richiesto contributi per entrambi i suoi giornali. Ma la legge vieta di richiedere finanziamenti per più di una testata allo stesso editore. Per superare il divieto, le due società avevano sostenuto di appartenere a due editori differenti. La condanna per falso e tentata truffa è rimasta confermata in Appello solo per falso a un anno e quattro mesi, pena sospesa. Al momento resta un'indagine per traffico d’influenze per ottenere una sentenza più morbida in Cassazione.
Per beneficiare poi di finanziamenti pubblici Libero è passato, come ordinamento, a supplemento di un'altra testata , poi in seguito acquisita, Opinioni nuove, organo ufficiale del Movimento Monarchico Italiano secondo Legge 7 marzo 2001, n. 62 e d.P.R. 7 novembre 2001, n. 460 con la trasformazione a cooperativa di giornalisti. Feltri era già stato Presidente il 14 marzo 2001 del Convegno di presentazione del Manifesto Politico del Movimento Monarchico Italiano. Bene e con questo?
Libero ha una diffusione tiratura 87724, copie carta vendute 30327, digitale 1354 (ago 2019), una quarantina di giornalisti tra professionisti e praticanti. Quanto costa fare una copia? Un confronto con Repubblica: 509.141 tiratura, 396.446 copie vendute 712 dipendenti, fatturato 555M€, ricavo distribuzione (30% tiratura) 175M€.
Realizzare copie per venderne i 2/3 significa drogare il sistema, vendere spazi pubblicitari sulla tiratura, il costo della stampa ricade su circa il 25% del costo totale editoriale. Poi il sistema si droga con copie sostegno su aerei, hotel etc. Il rapporto tiratura dipendenti e gestione è quasi costante, anche se su Repubblica è più basso di Libero che quindi "costa" e chi paga poi alla fine del giro conto siamo noi cittadini, lo Stato che finanzia e che viene munto come una vacca grassa. Ma d'altra parte è lo Stato che si fa aggirare e raggirare.
L'Art. 21 Costituzione - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. […] qui inizierebbe un lungo e controverso dibattimento ed in questa fascia oscura e molle si inserisce Feltri. Ogni esternazione, dichiarazione, titolo, prima pagina è quindi teso alla sopravvivenza del sistema editoriale Libero, un dinosauro che morendo si dibatte nella polvere di giurisprudenza incerta.
Rispolvero il Testo unico dei doveri del giornalista, 22 gen 2019, si ispira a principi costituzionali ma Feltri tradisce diversi punti del documento a cui dovrebbe ispirarsi
a) difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti;
b) rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia;
c) tutela la dignità del lavoro giornalistico e promuove la solidarietà fra colleghi attivandosi affinché la prestazione di ogni iscritto sia equamente retribuita;
d) nelle trasmissioni televisive rispetta il principio del contraddittorio delle tesi, assicurando la presenza e la pari opportunità nel confronto dialettico tra i soggetti che le sostengono – comunque diversi dalle parti che si confrontano nel processo – garantendo il principio di buona fede e continenza nella corretta ricostruzione degli avvenimenti;
e) cura che risultino chiare le differenze fra documentazione e rappresentazione, fra cronaca e commento, fra indagato, imputato e condannato, fra pubblico ministero e giudice, fra accusa e difesa, fra carattere non definitivo e definitivo dei provvedimenti e delle decisioni nell’evoluzione delle fasi e dei gradi dei procedimenti e dei giudizi.
Questi i fatti ora mi pongo e vi pongo le mie domande.
Perchè l'Ordine dei giornalisti Nazionale non si muove?
Perchè la Magistratura non interviene? Perchè la Guardia di Finanza è ferma? La
Corte dei Conti inesistente? Perchè il giornalista Mario Giordano non si è
attenuto all'Art. 12C del codice deontologico se conduce un programma in
diretta si dissocia immediatamente da atteggiamenti minacciosi, scorretti,
razzistici di ospiti, colleghi, protagonisti interessati all’avvenimento,
interlocutori telefonici, via internet o via sms ?
La risposta a Feltri, al suo editore e a Giordano deve essere affidata ai commenti su Facebook, ad altri Social? Non ci sono forze per l'applicazione di regole e principi? A che serve un articolo costituzionale se viene violato. Chi controlla violazioni? Le risposte della gente comune scadono in campanilismo, stupida contrapposizione sud-nord. Battute che prendono tempo e non risolvono il problema. Perchè io come cittadino, stato, devo sovvenzionare queste figure? Perchè devo pagare ed essere insultato come meridionale?
Alla luce delle mie riflessioni se qualcuno tra i lettori me lo spiega gliene sarei grato.
Nino Pillitteri, Palermo 25/04/2020
La risposta a Feltri, al suo editore e a Giordano deve essere affidata ai commenti su Facebook, ad altri Social? Non ci sono forze per l'applicazione di regole e principi? A che serve un articolo costituzionale se viene violato. Chi controlla violazioni? Le risposte della gente comune scadono in campanilismo, stupida contrapposizione sud-nord. Battute che prendono tempo e non risolvono il problema. Perchè io come cittadino, stato, devo sovvenzionare queste figure? Perchè devo pagare ed essere insultato come meridionale?
Alla luce delle mie riflessioni se qualcuno tra i lettori me lo spiega gliene sarei grato.
Nino Pillitteri, Palermo 25/04/2020
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