Il “Metodo Torresani”
Dopo dodici anni, alcuni di noi, come nel caso di certe vaccinazioni, hanno fatto il richiamo, necessario e consigliabile a chi vuole rendersi immune da incurabili patologie di “onniscienza fotografica”.
Dal 22 al 24 marzo il Prof. Giancarlo Torresani, ha proposto
a una platea circoscritta il seminario che è stato uno dei servizi del
“Dipartimento Didattica” - già DAC “Dipartimento Attività Culturali” - rivolti
ai fotografi che credono di poter ancora aggiungere qualcosa al proprio bagaglio
di esperienze.
"La partecipazione al Corso ha inteso richiamare
l'attenzione dei partecipanti sull'aspetto sia culturale che tecnico della
lettura e valutazione dell’immagine singola. Scopo del Seminario è stato anche
quello di approfondire e ampliare la visuale sulla materia, sia dal punto di
vista etico, sia proponendo una ricerca sulla cultura dell'immagine, anche
attraverso la conoscenza di autori e di alcune importanti tendenze fotografiche".
Gli undici capitoli che hanno costituito, il primo dei due moduli propedeutici al conseguimento di uno specifico attestato, hanno riguardato i seguenti aspetti:
-
Premessa,
- Un
problema da risolvere (etica & fotografia).
- Il
meccanismo espressivo del linguaggio fotografico.
-
Dall’idea al segno (le tre idee centrali).
- Dal
segno all’idea (i tre livelli di significato del segno fotografia).
- Un
possibile metodo pratico per leggere fotografie (lettura: dell’informazione
materiale, del significato della fotografia, del significato personale).
- La
valutazione (la valutazione interna e la valutazione esterna).
-
Esercitazione pratica con esempi dimostrativi.
-
Conclusione dei lavori.
L’esercitazione pratica che ha visto assegnare immagini diverse
e variegate ai partecipanti chiamati a compilare una scheda guida, tendente a
concettualizzare i vari elementi necessari per il conseguimento di un
livello di giudizio condivisibile e giustificato, ha concluso il suddetto
seminario.
La chiarezza espositiva e la collaudata capacità di garbato
coinvolgimento da parte del docente, hanno reso scorrevoli le fitte tappe dei
lavori e fatto sì che si potesse più facilmente pervenire a
letture/valutazioni/giudizi sostanzialmente condivisibili nelle visioni
proposte nel corso delle esercitazioni pratiche finali.
La commistione continua di teorie e immagini
esemplificative, associate al coinvolgimento diretto di tutti i partecipanti,
hanno permesso di esporre eventuali possibili dubbi e meglio articolare quei
concetti che potessero apparire soggettivi.
Interessanti e di facile applicazione, le linee guida contenute
nella scheda conclusiva, proposta sulla lettura e valutazione, atte a
riassumere e sintetizzare il percorso illustrato dal docente al fine di rendere
più comprensibile il linguaggio in fotografia.
Una scheda che mi piace associare al metodo d’insegnamento
del Professore definendola “Scheda valutativa secondo il Metodo Torresani”, anche
se lo stesso docente ha più volte ribadito che i contenuti, esposti nel
presente seminario, sono frutto di una esperienza (quasi trentennale) iniziata
e proseguita sulle basi gettate dal suo illustre predecessore Sergio Magni; un
metodo che (secondo Torresani) consente di sbagliare meno, che invita i
possibili “giurati” a non emettere sentenze ma ad esprimere pareri motivati per
loro natura opinabili, ma in grado di portarsi appresso una buona dose di
autorevolezza e soprattutto di esprimere pareri sulle fotografie e non su
coloro che le hanno fatte.
Il “Metodo Torresani”, applicato e collaudato per
quasi cinque lustri nell’ambito FIAF, sta trovando proseliti tra i fotoamatori
associati all’UIF, non solo come approfondimento culturale e personale ma anche
con lo scopo di cercare di uniformare metodologie selettive e di giudizio
nell’esame del materiale fotografico prodotto/proposto e che, per vari motivi,
si è chiamati a giudicare.
Buona luce a tutti!
© Essec
Questi articoli sono molto interessanti. Li ho letti con piacere.
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